“Stretti al Pastore con Maria dietro a Cristo”
Omelia pronunciata in Piazza della Vittoria per la S. Messa di Ordinazione Episcopale di Mons. Marco Tasca
11-07-2020

Giorno di grande gioia è questo: Genova accoglie il suo nuovo Pastore nella persona di Padre Marco Tasca, che viene consacrato Vescovo in questa piazza tanto significativa per la Città.

Saluto ai giovani dell’Arcidiocesi
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa di saluto ai giovani dell'Arcidiocesi
27-06-2020

Cari Giovani Amici

Per quattordici anni Dio ha affidato voi alla mia cura di Vescovo. Ora passo la mano, ma non passo il cuore: non è possibile, poiché l’amore ha un inizio ma, se vero, non ha fine.

Omelia e Saluto all’Arcidiocesi e alla Città a conclusione del Mandato episcopale
Omelia pronunciata in Cattedrale nella Solennità di San Giovanni Battista
24-06-2020

L’ora del saluto è giunta: gli anni scorrono veloci verso l’oceano della vita eterna. L’esistenza è come un fiume: scaturisce dalla sorgente del Creatore, raccoglie rivoli, ha percorsi lineari e tranquilli, incontra ostacoli inattesi, viaggia a cielo aperto con ogni tempo, conosce penuria e abbondanza, lotta con anse improvvise che sembrano voler distrarre il suo corso, e a volte con rapide che possono rompere la sua compattezza e disperderlo in rivi e paludi.

“La gioia impenitente dello Spirito”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa di Pentecoste per le Sacre Ordinazioni
31-05-2020

Dopo la gioia della Messa Crismale di ieri, oggi abbiamo la gioia della Pentecoste: nel cuore abbiamo viva l’immagine di Gesù che sale al Cielo, e nell’orecchio le sue parole: “Vado e tornerò a voi” (Gv14,28): Gli Apostoli presto si accorgeranno che il Maestro tornerà alla fine del tempo, ritorna con il suo Spirito nella Chiesa.

“Tornare al centro”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella Santa Messa Crismale
30-05-2020

Cari Confratelli nell’Episcopato, nel Sacerdozio e nel Diaconato

Ho molto desiderato incontrarvi attorno all’altare: la Messa crismale è il momento liturgico più significativo che rende visibile il mistero della Chiesa stretta attorno al Risorto, Luce delle genti (cfr LG 1). La vicinanza della comunità attraverso i media, pur non potendo sostituire la presenza fisica, ricorda che siamo uniti nella fede, costituiti Corpo mistico di Cristo, suo Popolo.

“Le mani stese sul mondo”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa dell'Ascensione del Signore
24-05-2020

Cari Fratelli e Sorelle

finalmente torniamo a celebrare la divina Eucaristia con il popolo. Dopo un lungo digiuno eucaristico possiamo nuovamente accostarci al banchetto della vita e offrire croci e speranze. Abbiamo avuto modo di la Messa è un dono, che nulla è scontato, neppure ciò che è facile e quotidiano: in famiglia, in chiesa, nel lavoro. La pandemia ha fatto crescere la consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che facciamo: una nuova coscienza deve vivere in noi, non sofisticata e capricciosa, ma più saggia, che si rende conto di ciò che vale, che merita il nostro rispetto, che dobbiamo custodire con amore, difeso con coraggio, vissuto con umiltà.

Il Buon Pastore
Omelia pronunciata nella parrocchia S. Bartolomeo della Certosa senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa del Buon Pastore
03-05-2020

Cari Fratelli e Sorelle

Nel Vangelo ascoltato, Gesù descrive se stesso come il Buon Pastore che ha cura del suo gregge, conosce le sue pecore, le chiama ciascuna per nome. Egli parla di Lui e di noi. Come è importante essere chiamati con il nostro nome; come è bello sentire che non siamo un branco anonimo! In un altro passo evangelico, il Signore dice agli apostoli: “rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Le 10.20). In quale cielo, possiamo chiederci?

“Il grande Sì di Dio all’uomo”
Omelia pronunciata nella Cappella del Seminario Arcivescovile nella S. Messa senza partecipazione di fedeli della Domenica in Albis
19-04-2020

Cari fratelli e Sorelle

Oggi è si conclude l’Ottava di Pasqua, mistero talmente grande che la Liturgia lo prolunga per otto giorni. In questa domenica i neofiti deponevano la veste bianca del battesimo ricevuto nella veglia pasquale, e San Giovanni Paolo II la volle consacrare alla divina misericordia. Come abbiamo ascoltato nel Vangelo, il Risorto l’ha manifestata con il sacramento del perdono, la confessione: “Ricevete lo Spirito Santo. a chi perdonerete i peccati saranno perdonati”.

“Il popolo della Pasqua”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa di Pasqua
12-04-2020

Cari Fratelli e Sorelle

la Pasqua non è un simbolo che dipende dalle vicende umane così da assumerne le cangianti tonalità, bensì la chiave per leggere gli accadimenti e poterli vivere in modo cristiano. Ridurla a simbolo significa cancellarla dal mondo o farne la festa di primavera. La Pasqua è un mistero, e il mistero, nel linguaggio della fede, non è oscurità, ma luce così intensa da non poterla com-prendere, cioè costringere in categorie umane. È qualcosa che ci supera, e che ci è donato per aprire le nostre tombe dove a volte viviamo rinchiusi diventando incapaci di sopportare la luce.

“Non temete”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa della Veglia pasquale
11-04-2020

Cari Fratelli e Sorelle

Nella veglia di Pasqua il Vangelo presenta alcune donne che all’alba si recano al sepolcro di Gesù. Vanno per stare vicino alle sue spoglie, l’unica cosa che rimane del Maestro: un gesto umanissimo che ispira la cura delle tombe che custodiscono le spoglie de nostri cari. Lì incontrano l’angelo sfolgorante che siede sulla pesante pietra che sigillava la grotta: postura che manifesta la supremazia della vita e della luce sulla morte e sul buio. Poi annuncia che Gesù è risorto e seguono alcune parole che Cristo ripeterà poco dopo.

“La risurrezione della croce”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza la partecipazione di fedeli nella Liturgia della Passione del Signore
10-04-2020

Cari Fratelli e Sorelle
la fede parla di croce gloriosa, ma è possibile questa parola? Si pensa che la gloria sia legata al mattino di Pasqua, quando la tomba resta vuota, non certo all’agonia di Gesù e alla sua passione. Come è possibile, dunque,chiamare glorioso il patibolo?

“Dimmi che sono bravo”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa in Coena Domini del Giovedì Santo
09-04-2020

Cari Fratelli e Sorelle

Celebriamo la Messa in Cena Domini a porte chiuse ma a cuore aperto: voi, cari fedeli, sapete che siete qui accanto a noi, e che – attraverso Cristo – vi porto davanti a Dio.

“La fede non spiega ogni passo, ma illumina la strada”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza partecipazione di fedeli nella S. Messa della Domenica delle Palme
05-04-2020

Carissimi Fratelli e Sorelle

Iniziamo una Settimana Santa speciale, ferita da un morbo che dilaga per il mondo, quasi una voce sinistra che semina smarrimento, piega la presunzione, riconduce alla realtà dell’ umana condizione e del significato della vita. L’illusione di essere invincibili è brutalmente infranta, ritorna il senso della misura e del limite.

“Io sono la Risurrezione e la vita”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza partecipazione di fedeli nella S. Messa per la V domenica di Quaresima
29-03-2020

Cari Fratelli e sorelle nel Signore I Vangeli delle domeniche di Quaresima educano la nostra fede: le tentazioni di Gesù nel deserto nella prima domenica, la trasfigurazione, l’incontro con la Samaritana, la guarigione del cieco nato, e oggi la risurrezione di Lazzaro.

“Invochiamo il Signore della vita”
Omelia pronunciata nella Chiesa dell'ospedale San Martino nella S. Messa a porte chiuse per i malati di Coronavirus
22-03-2020

Cari Fratelli e Sorelle che seguite attraverso i mezzi di comunicazione, sono venuto qui, nell’Ospedale Policlinico di San Martino, il più grande della Liguria, che in questo momento è messo a dura prova perché accoglie il numero più alto di ammalati di coronavirus nel nostro territorio. Da questo luogo, desidero raggiungere tutti gli ospedali e i luoghi di ricovero e di cura diffusi a Genova e in Regione.

“Adorare Dio è lasciarci amare da Lui”
Omelia pronunciata nella S. Messa celebrata nella Cappella del Seminario Arcivescovile senza partecipazione di fedeli trasmessa in Tv e in streaming
01-03-2020

Cari Fratelli e Sorelle che seguite la Santa Messa attraverso i canali televisivi, nel nome di Gesù vi auguro la pace che ogni persona desidera e che è dono di Dio. Sappiamo che assistere all’Eucarestia per la via dei media non è lo stesso che partecipare di persona e poter accedere anche alla Santa Comunione; però è un’occasione di riflessione sulle Scritture e di preghiera, offrendo al Signore limiti, pene, speranze del nostro cuore.

“Il servizio sacramentale”
Omelia pronunciata domenica 16 febbraio 2020 in Seminario nella S. Messa per l'ordinazione diaconale di Mauro Mazzone
16-02-2020

Cari Fratelli e Sorelle
La nostra Diocesi riceve un nuovo Diacono in vista dell’Ordinazione sacerdotale. È un dono di Dio, e noi siamo qui a pregare con lui e per lui: a pregare perché il Signore ci conceda numerose e sante vocazioni al Sacerdozio.

“Voi siete la luce del mondo”
Omelia pronunciata domenica 9 febbraio 2020 nella S. Messa per la Giornata del Malato
09-02-2020

Cari Fratelli Sorelle

È una gioia vedervi qui in cattedrale, come a Lourdes stretti attorno all’altare e all’immagine dell’Immacolata Concezione. Dove potremmo star meglio? Dove sentirci più vivi e amati? Dove attingere speranza e forza per le malattie del corpo e per quelle dell’anima? Dove rinsaldare i legami di fraternità e di reciproco sostegno? Dove rigenerare il servizio di tanti volontari che saluto, ringrazio e ammiro? Voi sapete, cari volontari dell’UNITALSI, dell’OFTAL, dell’Ordine di Malta, di Istituti e Organismi, che anche l’amore ha le sue fatiche, e ogni servizio ha la sua disciplina.

Te Deum 2019: il discorso di fine anno dell’Arcivescovo
Discorso pronunciato martedì 31 dicembre 2019 nella Chiesa del Gesù in occasione del tradizionale canto del Te Deum
31-12-2019

Cari Fratelli e Sorelle

Saluto e ringrazio i Padri Gesuiti per la cordiale accoglienza per il Te Deum di fine anno. Rendere grazie a Dio significa riconoscere i doni ricevuti, il bene che abbiamo avuto la grazia di compiere, i bisogni per i quali invochiamo il suo aiuto. Nello stesso tempo, chiediamo perdono per il male compiuto e il bene omesso. Davanti alla porta severa del tempo, vogliamo fare nuovi propositi, guardare avanti con fiducia, perché il Signore è fedele alla nostra umanità e alla nostra vita. Il Te Deum è tutto questo e lo preghiamo insieme, come credenti, come persone di buona volontà che amano la verità e il bene.

“Gesù è la volontà di Dio”
Omelia pronunciata mercoledì 25 dicembre 2019 in Cattedrale per la solennità del S. Natale
25-12-2019

Cari Amici, auguriamoci di riconoscere la Luce di Betlemme che è Luce del mondo; auguriamoci che la nostra fede sia robusta non sentimentale, che la testimonianza – pur consapevoli di limiti e colpe – sia annuncio per tutti.

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