Una fede più forte e più convinta

Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa Pontificale per la solennità di San Giovanni Battista, patrono di Genova
24-06-2015
Arcidiocesi di Genova
Mercoledì 24.06.2015 – Festa di San Giovanni Battista
Patrono della Arcidiocesi di Genova
“Una fede più forte e più convinta”
Cari fratelli e sorelle,
la solennità del nostro Patrono ritorna ogni anno puntuale. Celebrarlo è motivo di festa e di gioia, ma innanzitutto di riflessione: Genova ne conserva le ceneri e ne è onorata, ma sa che le incombe il dovere di imitarlo. Come possiamo seguirne le tracce? Ma innanzitutto quali sono le tracce che ci ha lasciato? Oggi pomeriggio accennerò alla testimonianza della sua fede, testimonianza che gli è costata la vita. Ora, vorrei mettere in rilievo l’origine della sua testimonianza coraggiosa. L’origine è la fede.
La testimonianza del Battista proviene dalla sua fede in Cristo; la sua forza è quella della sua fede, la sua limpidezza e la sua tenacia sono quelli della sua fede. Senza la fede, tutto sarebbe riducibile ad ostinazione, a incapacità di adattamento, forse a miopia e orgoglio.
Cari amici, le nostre fatiche, le tiepidezze o le incoerenze dei cristiani, derivano certo dalla nostra debolezza umana, ma innanzitutto da una fede languida, poco pregata, poco convinta, che non scalda il cuore. E il cuore dell’uomo è scaldato solo dalla compagnia di Dio, solo dentro ad un rapporto dove il nostro piccolo cuore s’incontra e dimora in un cuore più grande, quello di Gesù.
Noi occidentali, e in particolare in Italia, abbiamo le chiese sulle nostre strade, in ogni paese e contrada, abbiamo innumerevoli occasioni di partecipare alla Messa e alla preghiera della comunità: noi Pastori – certamente con i nostri limiti – stiamo accanto al popolo, ne condividiamo le gioie e le preoccupazioni e cerchiamo di offrire un aiuto di accoglienza e di ascolto, di parola e di opera: carità, catechesi, sacramenti, bambini e famiglie, giovani e anziani, malati. Ma ne approfittiamo? Respiriamo l’aria delle parrocchie, delle associazioni e gruppi, delle molteplici iniziative e istituzioni? Oppure assistiamo alla finestra, forse indifferenti o indolenti, con occhio staccato e forse critico? Sempre e ovunque si può fare meglio e di più – anche in famiglia -, ma stare a guardare e non portare il proprio contributo cordiale, non fa crescere né la comunità né noi stessi.
Cari fratelli e sorelle, il primo appello di San Giovanni Battista è dunque quello di una fede più forte e convinta, custodita e coltivata con la preghiera, i sacramenti, le opere di misericordia. Non ci sono altre strade: Gesù – il Salvatore – ci ha redenti con la sua Croce, in Lui ci ha resi figli, con Lui ci ha fatti famiglia. Insieme dobbiamo camminare pellegrini nel tempo; insieme scrutatori del cielo; insieme cercatori di verità; insieme segno di unità e di amore; insieme portatori della gioia del Vangelo; insieme samaritani di speranza, perché messaggeri di Cristo.
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo di Genova
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