Omelia pronunciata al Santuario di N.S. della Guardia nella S. Messa della Vigilia della solennità
28-08-2015
Arcidiocesi di Genova
Festa della Madonna della Guardia, 28.8.2019
Santa Messa della Vigilia
OMELIA
‘Si faccia di me secondo la tua parola’
Cari Fratelli e Sorelle
1. La Festa della Madonna della Guardia ritorna con il suo carico di memoria. Ci riporta a ciò che è accaduto nel lontano 1490, quando la Santa Vergine apparve a Benedetto Pareto chiedendogli di costruire una chiesa a Lei dedicata. La Santa Vergine – di solito – sceglie di apparire a delle persone umili e semplici, non ai grandi della terra: nessuno è tagliato fuori dall’amore di Dio, ma nei piccoli la Vergine si trova come a Nazaret, casa senza fronzoli e senza muri di cinta. Cari amici, siamo invitati ad essere umili: gli umili di cuore sono i depositari dei segreti di Dio. Nel mio ministero di Vescovo, ho la grazia di incontrare moltissime persone, la gente semplice del popolo. E trovo sempre delle anime straordinariamente grandi che non sanno neppure di esserlo: i piccoli, nell’ umile adesione alla vita quotidiana, comprendono con immediatezza l’essenziale delle cose, hanno l’istinto di Dio, sanno distinguere la fede vera dalle idee strampalate, riconoscono ciò che è proprio e specifico dell’umano. E tutto questo lo vivono quasi senza accorgersene, come la cosa più ovvia e naturale del mondo; non se ne fanno un vanto, ma neppure si lasciano intimorire di fronte all’arroganza del pensiero unico, che impone di pensare tutti allo stesso modo, pretende di decidere ciò che si deve dire e ciò che non si deve, altrimenti si viene esposti al pubblico ludibrio.
2. In fondo, anche il Pareto ha subìto questa sorte e ha ceduto: ha lasciato perdere la richiesta della Santa Vergine. E noi? Cerchiamo di essere umili? Non cè umiltà senza umiliazioni! Essere umili e semplici può anche apparire desiderabile, ma subire delle umiliazioni costa perché brucia. E’ però inevitabile. Non c’è altra strada, è quella della Madonna e dei Santi. E’ la strada che Dio ha scelto per venire nel mondo – ecco Betlemme, Nazaret, il Calvario – e per stare nel mondo: ecco l’Eucaristia e la Chiesa. E noi? Siamo forse supponenti verso la Parola di Dio, il Catechismo, la Chiesa? Siamo forse proni alle opinioni del mondo, a chi si fa più ascoltare perché ha mezzi, ma non è interessato alla verità né di Dio né dell’uomo, a chi accarezza le passioni, le abitudini più facili? Il Signore non ha fatto così: l’importante non è il consenso del mondo ma la fedeltà a Dio! E’ linattualità della fede cristiana la vera novità oggi, la vera rilevanza nel nostro tempo.
3. La storia però non termina: dopo il grave inconveniente della caduta dall’albero, il Pareto rinsavisce, e si arrende alla missione che la Madonna gli aveva affidato. Dio non s’arrende mai: non l’ha fatto dopo il peccato originale, non lo fa dopo le nostre cadute. Qui, però, vorrei mettere in luce le nostre paure. Il Pareto, infatti, ha avuto paura. E questo è un tema di grande attualità: la paura di essere giudicati dagli altri, la paura di essere coinvolti da Dio. Della prima paura già ho parlato. Diciamo una parola sulla seconda. Ci sono anime – e non poche – che hanno paura di giocarsi con Dio, di arrendersi al suo disegno. Per questo non arrivano mai a conoscere la volontà del Signore sulla loro vita: hanno paura di prendere il largo verso il mare alto; hanno paura di lasciare le loro sicurezze umane, di mettere piede nel deserto dove non sai dove il Signore ti porterà. E allora dicono sempre di essere in ricerca della volontà di Dio, ma – sotto sotto – hanno paura di trovarla, e la paura impedisce di vedere, accantona i segnali, li sminuisce, pretende di avere una sicurezza che non è quella della fede, ma è umana. Continuano a fare i conti tra il dare e l’avere, pensano sempre a ciò che dovrebbero lasciare e lo sentono come una rinuncia triste anziché come una libertà gioiosa. E così passano la vita alla finestra avendo paura di scendere sulla strada di Dio e di ‘sporcarsi’ con Lui.
Cari giovani, non abbiate paura di Gesù: Egli vi chiede molto ma vi da tutto! Possiamo volere di più? Vi prego, nel nome della Santa Vergine – l’umile serva del Signore – non abbiate paura, non siate pigri, arrendetevi all’amore, non rimandate sempre a domani, ripetete col cuore le parole di Maria: ‘ecco sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola’! Escoprirete la gioia.
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo di Genova