Cari Fratelli e Sorelle nel Signore
Cari Confratelli nel Sacerdozio
Un grande dolore ha colpito una famiglia e la comunità dei Padri dell’Oratorio di San Filippo, comunità nota e cara alla Chiesa di Genova. Il giovane P. Giacomo Vigo ha lasciato il mondo in modo improvviso e tragico. Solo Dio vede il cuore dell’uomo, e conosce fino in fondo gli eventi; per questo, con immensa fiducia, affidiamo la sua anima al suo amore misericordioso che purifica e salva.
Attorno alla mamma di P. Giacomo e ai suoi familiari, ci vogliamo stringere con affetto, e vorremmo, con la nostra vicinanza, poter alleviare la ferita dello strappo fisico, pur nella fede di una presenza nuova e perenne. Il Vangelo ascoltato getta una luce sul mistero della vita e della morte, evento che – di fronte alla partenza di una persona cara – diventa ancora più acuto e pressante.
Davanti al rimprovero di Marta per la mancata tempestività di Gesù, il Signore risponde con solenne e dolce pazienza: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà’. Possiamo vedere in queste parole una sintesi della fede: vivere nell’ orizzonte della vita. Un orizzonte che non dipende dalle circostanze fortunate dei giorni, dalla giovinezza o dalla buona salute – tutte cose fragili -, ma è fondato su Gesù: è Lui, infatti, la ‘risurrezione e la vita’, e seguire Lui è camminare nella vita anche quando il vigore fisico è provato, e le forze interiori vengono meno. Tutto, nell’ umana esistenza, a volte può apparire informe e troppo greve per le nostre spalle. Ma il Signore resta, e il fondo della nostra anima lo sa, vi crede con tutta se stessa, così come Marta dichiara con slancio seppure percossa e prostrata: ‘O Signore, io credo che Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo’.
Io credo! Parola breve, ma profonda come una voragine e potente come un vortice: penetra gli abissi dello spirito, e ci porta ad altezze sconosciute ma nostre, quelle di Dio. Anche noi, oggi, insieme ai Padri Oratoriani, vogliamo ripetere questa parola: O Signore, noi crediamo che Tu sei il Cristo, il Signore della vita, il Redentore del mondo, il compagno dei nostri passi e il nostro eterno Destino. E vogliamo insieme, ancora una volta, deporre le nostre vite nella sua Vita, le nostre ombre nella sua luce. Vogliamo vivere con Lui, vivere riferiti a Lui come si fa con l’amico più caro, con l’affetto più affidabile, sapendo che Egli conosce – meglio di noi stessi – i movimenti del nostro cuore. Vogliamo a Lui affidare l’anima immortale di P. Giacomo, parroco buono, mite e zelante.
Siamo certi che non lascerà senza la sua preghiera i suoi cari, la sua Comunità, la Diocesi.