Masone, Confraternita della Natività di Maria, 3.9.2022
Primi Vespri
OMELIA
“Lasciati parlare da Maria”
Cari Fratelli e Sorelle nel Signore
È una gioia essere con voi a pregare la Santa Vergine nel ricordo della sua natività. Ringrazio il Sig. Parroco e la Confraternita che mi ha gentilmente invitato, e che è dedicata proprio a questa solennità mariana. Mettersi sotto il grande manto della Madre di Dio significa essere sulla strada giusta verso il Signore Gesù che, da quel grembo verginale, ha voluto nascere. Continuate, cari Amici, a pregare la Madonna, a ricorrere a lei, a insegnare ai bambini e ai giovani a volerle bene, a guardare alla Vergine come al porto sicuro, alla stella che orienta e conduce al cielo. Quel cielo che Gesù ci ha aperto riscattandoci dal peccato e dalla morte dell’anima.
Sembriamo immersi nell’ indifferenza religiosa, pare che non ci sia più posto per Dio, per le tradizioni della nostra fede. Sembra che si viva in un deserto spirituale dove – mancando Dio – tutto è arido e irreparabile. Ma non è così! Anche l’uomo moderno – seppure tanto distratto e preso dalle cose quotidiane – porta dentro di sé una domanda che non potrà mai tacere: che cosa sarà di me? Dove sto correndo? Oltre la grande porta del tempo che cosa mi attende? Il nulla o la vita, il buio o la luce?
Molte cose cambiano nel mondo: a volte nel meglio e a volte nel peggio. Bisogna valutare i cambiamenti con spirito critico per non essere ingannati da chi vuol farci credere che tutto ciò che è nuovo è migliore. Ma siamo certi: l’uomo non cambierà mai nella profondità del suo cuore. Mai! Egli sarà sempre una sinfonia incompiuta, un desiderio in cerca di appagamento pieno e definitivo, di un “per sempre” di vita e di amore, di felicità e di luce. A questo, ognuno tende anche quando non ci pensa e dice di non credere. Ma la sua smania di rincorrere la vita, la sua sottile e a volte drammatica insoddisfazione, tradisce ciò che è il suo cuore: esso è fatto da Dio e solo Dio lo può comare.
In questo orizzonte di ombre e di lampi, di attesa e di inquietudine, sorge lei, la Stella del mattino, Maria. La sua natività anticipa il sole di Cristo, l’unico Salvatore del mondo, l’Atteso delle genti, il Promesso da Dio, il Figlio del Padre. Come Maria, la Madre, Gesù, il Figlio è venuto come un pellegrino che viene da lontano, di cui appena si percepiscono i passi, ma poi essi si fanno sempre più chiari fin quando all’improvviso si spengono nel silenzio della sua presenza. Non è forse questa la nascita a Betlemme? E non è forse questa la natività di Maria avvolta dalla umiltà e dal silenzio, dal calore di persone semplici e umili?
È proprio questo il perenne messaggio che la Santa Vergine ci ripete da secoli indicandoci Gesù. Non avere paura, uomo moderno, non temere mio Figlio: Egli è venuto per te, ti consoce da sempre, ti chiama per nome, ti invita a stare con Lui. Egli è la Speranza per le tue angosce, è l’Amico per le tue solitudini, il Pane per la tua debolezza, è la Parola di vita eterna, la Via al il cielo. Egli è la Grazia che rialza dal peccato, è l’Acqua che purifica e rigenera. Perché avere paura? Perché non avere tempo per lui che ha tutto il tempo per noi?
Cari Fratelli e sorelle, lasciamoci parlare da Maria, stella del mattino: come una mamma ci è accanto sempre, anche quando ci facciamo del male, quando siamo tribolati e impauriti. Lasciamola fare in noi: ella è sempre per noi e ci porta la Luce di Cristo, medico delle nostre anime, coraggio dei nostri passi verso la grande Meta del Paradiso.
Card. Angelo Bagnasco
Arcivescovo emerito di Genova