Omelia pronunciata a San Francesco alla Chiappetta in occasione della inaugurazione della seconda Opera Segno
20-01-2018
Arcidiocesi di Genova
Parrocchia San Francesco, Bolzaneto, Sabato 20.1.2018
Inaugurazione dell’opera-segno del Congresso Eucaristico Nazionale
OMELIA
‘Lampade di una luce non nostra’
Cari fratelli e sorelle nel Signore
Con umiltà e gratitudine siamo qui per inaugurare un luogo che accoglierà amici che hanno bisogno di un tetto sicuro e degno, ma – soprattutto – hanno bisogno di aria di casa. Nella Diocesi, questa non è l’unica casa destina all’accoglienza, ma questa – insieme a quella della Parrocchia di N.S. delle Vigne – ha un significato particolare, quello di essere opera-segno del Congresso Eucaristico che i Vescovi italiani hanno celebrato qui a Genova (15-18 IX 2016). E’ un-opera, dunque, che rende visibile una grande verità di fede: dall’amore di Gesù-Eucaristia nasce l’amore per i fratelli, dal Dio invisibile all’umanità visibile, affinché ognuno possa sentirsi rinviato al Signore sorgente di ogni dono; affinché quanti saranno abbracciati da questi ambienti possano avvertire il caldo abbraccio di Cristo, possano percepire una prossimità vera. Nessuna compagnia può mai colmare la solitudine umana e certe solitudini sociali; ma con umiltà, quasi in punta di piedi, ci metteremo accanto ad ogni ospite, perché senta il tepore di una sincera vicinanza, di una discreta amicizia.
In questa prospettiva, sarà necessaria una presenza di volontariato consistente e fedele, capace di procedere insieme, di sostenersi a vicenda, di pregare prima di ogni servizio, sapendo che lamabilità viene non solo dalla nostra generosità individuale, ma dalla grazia di Dio che è Amore. È questa la ragione per cui nessuna opera fraterna regge senza la costante preghiera: la casa respirerà e darà respiro non tanto per l’intelligente organizzazione e il necessario decoro, ma per il calore che saprà comunicare a chi vi entra. È questo che farà la differenza tra il sopravvivere e il vivere, fra il soddisfare dei bisogni e l’accompagnare la vita.
Cari Amici, ringraziamo i Vescovi italiani che – com’è consuetudine – hanno destinano un congruo sostengo economico dalle risorse dell’otto per mille, al fine di lasciare una traccia del mistero eucaristico celebrato e adorato. Ringraziamo i Frati francescani che hanno messo a disposizione questi ambienti; ringraziamo la Diocesi che da sempre – attraverso la Caritas-Auxilium – tanto si dedica e opera; ringraziamo le molte associazioni e gruppi che – con peculiarità proprie – collaborano generosamente perché Genova continui la sua storia di carità evangelica e di attenzione alle molte povertà. Ringrazio tutti voi qui presenti, cari Amici: il Vescovo vi è vicino, e partecipa dall’ interno ad ogni vostra opera, ma innanzitutto alla vostra vita spirituale. Voi siete alcuni tratti del volto bello della Chiesa genovese: camminiamo insieme, vicini gli uni agli altri dietro all’unico Pastore e Maestro. Sappia ognuno, che qui avrà la grazia di operare, che il Signore vi manda come araldi dell’amore, messaggeri di speranza, lampade di una luce non vostra! Anche l’amore conosce fatiche, incertezze, delusioni; è messo alla prova dal tempo e dalla complessità della vita, ma apre a gioie intime e delicate che non si riesce a spiegare con le parole. Gioie che si possono solo provare giocandosi tempo, intelligenza, cuore, fede. La carità, infatti, è abitare negli altri, e solo se siamo in Dio questo è possibile.
Ma grazie anche a quanti saranno ospiti di questa casa: il loro attuale bisogno di accoglienza e di aiuto ci interpella e ci sollecita a uscire da noi stessi, ci salva dalla tentazione di rinchiuderci nel comodo dei nostri egoismi, di essere gelosi dei nostri beni e delle nostre sicurezze.
La Madonna della Guardia ci guardi notte e giorno: guidi i nostri passi; ci aiuti ad essere delle piccole luci che annunciano e anticipano la vera luce, Gesù.
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo Metropolita di Genova