Il sangue dei martiri

Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa della Veglia Pasquale
04-04-2015
Arcidiocesi di Genova
Sabato Santo 4.4.2015 Veglia Pasquale
OMELIA
‘Il sangue dei martiri’
Cari Fratelli e Sorelle,
La Veglia di Pasqua ci porta alle nostre origini: dalla liberazione dell’antico Israele, fino alla pienezza dei tempi, quando è apparso Colui che era stato promesso da Dio fin dal principio; Colui che ha riaperto le porte del cielo, e ci ha introdotti davanti al Re, nelle braccia del Padre: Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. Il rito del fuoco, le lampade accese nella cattedrale buia, l’ascolto della storia della salvezza, tra poco la benedizione dell’acqua, il battesimo degli adulti, e infine la sacra Eucaristia, tutto ha sapore di famiglia, di una storia di casa.
In particolare, in questa santissima notte, i catecumeni riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Cresima, Eucaristia. ‘Vuoi ricevere il Battesimo?’ chiederemo a ciascuno. Questa semplice domanda non esprime solamente un’adesione ad un atto – il Battesimo – ma esprime anche l’adesione ad un progetto di vita, la santità. Sarà come se a ciascuno chiedessimo: ‘Vuoi diventare santo?’. Gesù ci chiama tutti alla santità, e la santità è aprire il cuore a Lui ogni giorno, è arrendersi al suo cuore esigente, è cedere il timone di noi stessi al grande nocchiero che è Dio, è fargli spazio perché Lui agisca in noi, e faccia con noi le meraviglie che ha fatto sulle vie della Palestina, anzi ne faccia anche di quelle più grandi. Più che imitare disperatamente Gesù, lasciamoLo agire in noi: rinnegare noi stessi significa ritrovarci in Lui.
Diventare santi! Cari catecumeni, mentre vi diamo il benvenuto e vi ringraziamo per l’esempio che ci date, osiamo ripetervi, vogliamo pregarvi: diventate santi! La luce sarà più grande e la gioia si dilaterà sulla terra. Ma ricordate: la gioia cristiana non è un bagaglio di risate superficiali legate al successo, ma è seria e impegnativa: dipende dal sapersi amati e dal lasciarsi amare da Dio. E questo è esaltante e drammatico.
Ma in questi giorni non possiamo non esplicitare ancora di più la domanda: ‘Vuoi ricevere il Battesimo? Vuoi diventare santo?’ Dovremmo aggiungere anche: ‘Vuoi diventare martire?’.
Con immenso dolore infatti assistiamo alla crescente persecuzione dei cristiani in molti Paesi. La barbarie fanatica e feroce continua ad esibirsi senza fermarsi davanti a nulla e a nessuno, mentre il mondo sta a guardare. E’ indifferenza davanti al dolore e all’ingiustizia? E’ paura vile verso chi semina terrore e minaccia rappresaglie? E’ timore di compromettere i propri affari con chi si condanna flebilmente di giorno e si fanno commerci di notte? E’ la ricerca di espandere la propria influenza geopolitica attraverso alleanze variabili e sostegni segreti? Anche turpi, che passano sopra i diritti umani, in primo luogo quello di professare liberamente il proprio credo nel rispetto di tutti?
La follia fanatica, cieca e iconoclasta, sta azzerando patrimoni che appartengono alla storia umana; ma soprattutto sta cancellando minoranze etniche, religiose e culturali fatte di uomini e donne, anziani, bambini e giovani che sono privati non solo di futuro, ma anche della vita. E’ uno sterminio. E il mondo cosiddetto civile sta a guardare, occupato dai propri interessi, paure e incapacità di governare: regna una colpevole inettitudine. Su quest’ora il giudizio della storia sarà senza remissione.
Cari Amici, noi non possiamo rimanere muti. Come uomini e come credenti gridiamo: non è gusto! Sia fermata la violenza che provoca lacrime e sangue. Il martirio dei cristiani grida al cospetto di Dio! Verrà un giorno nel quale Dio chiederà conto a chi uccide e a chi non ha fatto nulla! Il giorno verrà! Preghiamo in questa notte pasquale per loro, agnelli condotti al macello, colpevoli solo di essere cristiani coraggiosi e fedeli. Preghiamo perché Cristo risorto illumini l’oscurità delle loro tombe e le apra alla libertà della vita.
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo di Genova
condividi su