Il bene vince perché è più forte

Omelia tenuta in occasione della S. Messa della sera per la solennità di N.S. della Guardia
29-08-2014
Santuario della Madonna della Guardia, 29.8.2014
OMELIA DELLA SERA
‘Il bene vince perché più forte’
Cari Fratelli e Sorelle
questa mattina abbiamo confidato alcuni sentimenti e pensieri e li abbiamo affidati alla Madonna. Vorrei ora continuare con voi quella riflessione perché diventi preghiera. Perché tanta violenza nel mondo vicino e lontano da noi? Perché tanto orrore circola tra le nostre case, rimbalza da un Paese all’altro, come se fosse l’unico filo capace di legare le diverse parti della Terra? Perché l’umanità non è infuocata da Cristo, dalla pace del suo Vangelo? E’ forse diventato impotente l’amore di Dio? Incapace di scaldare i cuori e di sciogliere l’odio? Siamo in una corsa verso la follia collettiva?
Cari Amici, questa mattina a tali domande rispondevo con la mia testimonianza: durante la Visita Pastorale alla Diocesi, infatti, ho visto più da vicino la vita che brulica benefica sotto la superficie tempestosa della cronaca. Ho vissuto per settimane accanto al ‘popolo’, quello che fa della Chiesa il ‘Popolo di Dio’. Sì, ho visto il popolo nelle nostre chiese, per le strade, nelle loro case, nei negozi e nelle scuole, negli ospedali e nelle carceri. L’ho visto e ascoltato, abbiamo insieme pregato e insieme parlato, gioito per il bene e condiviso le tristezze. Mi sono ripetutamente commosso davanti al popolo che è ‘il compendio di ciò che nell’uomo è genuino, profondo, sostanziale’ (R. Guardini); che è l’uomo che vive la vita nei suoi aspetti più semplici e veri; che è saggio e veggente. Per questo, chi perde il contatto con il popolo lo perde anche con Dio! E’ stata veramente una grazia la Visita alla Diocesi, e ringrazio il Clero, la Vita Consacrata, i tantissimi laici che hanno lavorato perché fosse un incontro di famiglia: il Padre in mezzo ai suoi figli. E’ pronta la Lettera conclusiva della Visita, che vorrei venisse letta il più possibile insieme nelle diverse comunità cristiane. Questa vita brulicante e sommersa è una prima risposta alla domanda che ci provoca: il bene vince perché è più grande, anche se silenzioso e spesso nascosto.
Ma ora dobbiamo fare un passo in avanti. L’uomo occidentale, che ha voluto emanciparsi da tutto, compreso Dio, vive in un clima artificioso e malato. E la cultura è diventata languida e debole perché ha tagliato le sue origini e ha svuotato la sua storia. Ma una civiltà non può svuotarsi dei suoi valori e della sua identità impunemente, poiché il vuoto non sta in piedi. Lo spirito dell’uomo, come dei popoli e delle Nazioni, cerca un senso per vivere, degli ideali alti, qualcosa che valga la pena anche di sacrificarsi. Il patrimonio culturale e civile dell’occidente – ispirato e segnato dal Vangelo – da che cosa è stato sostituito? Da un folle individualismo senza storia e senza futuro, quindi senza memoria e speranza; schiacciato solo sul presente da spremere e buttare. E’ il vuoto di valori comuni, di ideali perenni, di una visione che generi un senso gioioso di appartenenza. I burattinai occulti vogliono annullare le appartenenze – ad una storia, ad un popolo, ad una nazione, ad una cultura, ad una religione – e farci vivere in una poltiglia uniforme e incolore. Ma il risultato è una mortale solitudine di individui che, per essere cittadini del mondo, non hanno più né casa, né patria, né volto. L’estrema debolezza interiore rende smarriti e paurosi, reattivi e insofferenti di fronte a prove e disagi. Rende facile preda di suggestioni che si presentano forti e totalizzanti così da riempire il vuoto di identità e di scopo. Come non pensare ai tanti cristiani ferocemente perseguitati? E con loro altre minoranze? E come tacere la sistematica eliminazione dalla Terra Santa e da altri luoghi del mondo?
Cari Amici, non lasciamoci rubare la fede che genera cultura e ispira civiltà. Ogni volta che abbiamo vissuto con il Signore, devoti della Vergine e dei Santi, abbiamo vissuto meglio, noi e tutti, anche chi diceva di non credere. Non lasciamoci rubare la nostra storia. Essa è scritta nelle nostre strade con le innumerevoli edicole religiose, è scritta nelle nostre chiese, è scolpita in questo caro santuario della Guardia, costruito con il sudore e la fede dei nostri padri. Erano poveri di denaro, ma ricchi di bontà e di fede. E più felici!
Angelo Card. Bagnasco
condividi su