Duomo di Caorle 10-7.2021
Madonna dell’Angelo
OMELIA
“Accogliere la Santa Vergine per rimanere tra le sue braccia”
Cari Fratelli e Sorelle nel Signore
sono lieto d’essere con voi per partecipare a questa festa di famiglia: la comunità di Caorle, infatti, si stringe attorno alla Santa Vergine dell’Angelo come a Colei che è Madre, Maestra, Consolatrice e Guida. Sono grato al Parroco per il fraterno invito: insieme ai suoi collaboratori, è presenza pastorale solerte che ha, in questo splendido tempio, il luogo sorgivo e rigenerativo per la vita cristiana e la comunità ecclesiale.
Dove andare, cari Amici, per trovare luce e forza, fiducia e speranza, se non nello spazio eucaristico e nel grembo materno di Maria? Che cosa sarebbe la nostra esistenza, che cosa saremmo noi senza Dio? Senza l’orizzonte della vita eterna, senza la grazia divina? Che cosa sarebbe la terra senza il cielo che le dà luce? Tutto sarebbe così piatto e grigio, triste! Ci affanniamo a rincorrere la felicità e il benessere, ed è umano, ma spesso si dimentica che questo desiderio, che diventa perfino nostalgia, è il segno e il richiamo di una pienezza che non è nelle nostre mani, ma in quelle di Dio. Gesù ha reso visibile quelle mani e la Madonna ci indica le mani nel Figlio, così come vediamo nella venerata immagine della Vergine.
La storia di Caorle si intreccia con la storia della Madonna dell’Angelo e della sua casa, il santuario in riva al mare. La tradizione narra che dal mare Lei è miracolosamente venuta, in mare si è fatta trovare da umili pescatori, vicino al mare ha voluto restare per condividere con voi traversie secolari, gioie quotidiane, timori e speranze di famiglie, bambini e giovani, anziani e malati. Per difendere questo territorio ed esserne regina!
Ella ha scelto di stare qui, ma noi continuiamo, come i nostri padri, a scegliere di stare con Lei? Di trasfondere nei nostri ragazzi l’affetto, la fiducia nella grande Madre di Dio e nostra? Voi lo sapete, i bambini hanno le loro vie per conoscere, intuiscono il mistero, vedono l’invisibile, hanno la forza dell’innocenza: sono loro, infatti, che hanno portato la sacra immagine fino alla piccola chiesa, cosa che non è stata possibile a uomini forti ed esperti.
Ma ci chiediamo: l’uomo moderno ascolta ancora la voce delle tradizioni, il palpito della devozione, il mondo dello spirito? O tutto è destinato ad essere dissolto dal secolarismo che insidia tutti e spinge a vivere senza Dio, come se Dio non ci fosse?Anche le nostre comunità diventeranno un giorno come la casa che il Vangelo oggi racconta, casa che non accoglie l’appello alla conversione del cuore per la smania di una libertà falsa perché senza verità, piena del nostro io? I messaggeri del Vangelo dovranno forse andarsene scuotendo la polvere dei propri calzari? Sapremo noi portare avanti la fiaccola degli avi, ravvivarne la fiamma e consegnarla alle future generazioni?
Noi adulti dobbiamo renderci conto che oggi sono i giovani ad essere più in pericolo. Essi sono aggrediti da un mondo virtuale di falsità e apparenza, di miti e di illusioni. Ne siamo consapevoli e reattivi, oppure siamo rassegnati e fatalisti di fronte al loro futuro? La risposta positiva e doverosa è l’esempio che diamo a loro, ma non basta: è necessaria la chiarezza del pensiero che si nutre di verità non di opinioni, è necessaria la mite forza della parola che incoraggia e richiama, che indica la via della luce e della vita. E’ necessaria la vita della fede nella coltivazione della preghiera, dell’Eucaristia anche quotidiana, della confessione frequente, del servizio generoso, della comunità ecclesiale dove i giovani si sentano accolti, amati, e accompagnati con rispetto e fiducia. C’è molta angoscia per la nostra stanca Europa, troppa confusione e smarrimento circolano come un’aria inquinante. Tutto ciò non è casuale, ma voluto, e perseguito con pervicacia da chi tira i fili della storia del nostro tempo.
In questo contesto, non dimentichiamo però che anche il deserto fiorisce, e i germogli esistono ovunque: anime che si pongono le domande serie, che non vogliono vivere a rimorchio del pensare e dell’agire di massa. Sono spesso giovani che combattono le loro battaglie interiori, che sono luminosi, che reagiscono alla pretesa propagata che non è importante pensare la verità, ma che bisogna fare, produrre e consumare. Sì, il deserto spirituale racchiude speranze e germogli di luce, di fede, di bene. E’ dunque possibile fronteggiare quest’onda che è ben peggiore di ogni onda che voi ben conoscete, e che avete nella storia fronteggiato con coraggio, fede, sacrificio e gioia. Con voi c’è sempre stata Lei: vi ha guidato e sorretto, vi ha sempre indicato Gesù, l’unico Salvatore del mondo, l’unica affidabile speranza, il nostro Destino. Lei c’era e c’è sempre, ieri come oggi e domani. Vogliamo tutti noi rimanere con Lei, rinnovare la dedicazione di Caorle alla sua maternità, affidare i i vostri bambini, miracolo del vostro amore di sposi che Dio benedice e feconda.
Insieme, vogliamo accogliere tra le nostre braccia il piccolo Gesù, affinché sia Lui a tenerci nelle sue: oggi e sempre.
Angelo Card. Bagnasco