“Grazia e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo” (1 Cor 1,3)
Con le parole dell’Apostolo Paolo mi rivolgo a voi, cari fratelli e sorelle nel Signore. Voi siete la mia famiglia, la Chiesa Particolare che il Signore ha affi dato alle mie cure pastorali. Da quando il Santo Padre mi ha nominato Arcivescovo di Genova, ho sentito rinnovarsi quell’affetto – dono dall’Alto prima che decisione del cuore – che esprime la paternità spirituale di ogni Pastore verso il suo popolo. In verità, il mio amore per Genova ha radici nella mia infanzia e nasce nel centro storico della nostra Città, dove ho vissuto con la mia famiglia. Si è poi alimentato ed è cresciuto nel tempo della formazione in Seminario con l’aiuto di tanti Sacerdoti; si è sviluppato nei trentadue anni di ministero là dove – in parrocchia e altrove – i miei Arcivescovi mi hanno inviato dandomi fi ducia. A Genova non immaginavo più di tornare; la Provvidenza ha disposto diversamente, e dopo dieci anni sono tornato con tremore e gioia. Ma anche con fi ducia nella bontà e nella benevolenza di tutti. A tutti sono profondamente grato, a cominciare dai miei confratelli.
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