Promuovere la formazione politica, i delegati della Settimana Sociale al primo incontro del Percorso di formazione politica

I delegati della Settimana Sociale al primo incontro del Percorso di formazione politica.

Il giorno in cui ricordiamo i nostri cari defunti la Diocesi ha deciso di iniziare il primo incontro del percorso di formazione politica con una S. Messa nella Chiesa di S. Marta dedicata a tutte le vittime di incidenti sul lavoro. La S. Messa è stata celebrata dal vicario episcopale don Gianni Grondona insieme con don Franco Molinari, in rappresentanza dei cappellani del lavoro, e don Prospero Bonzani.

Alle ore 19 ci siamo spostati tutti al Quadrivium, dove, alla presenza dell’Arcivescovo e del Vescovo Ausiliare, i delegati della Diocesi che hanno partecipato alla Settimana Sociale di Taranto hanno comunicato le loro impressioni e una sintesi dello svolgimento dei lavori. L’incontro è stato anche trasmesso in streaming, ed è disponibile sul canale youtube de “Il cittadino”.

È molto significativo che la prima occasione in cui viene riportato il frutto della Settimana Sociale sia stato il percorso di politica, infatti lo scopo originario delle settimane sociali è proprio quello di portare alla politica nazionale il contributo del pensiero dei Cattolici.

La questione riguardante i cambiamenti climatici, la crisi economica e le ingiustizie sociali, che comportano disoccupazione, soprattutto fra i giovani, e aumento della povertà nelle fasce più deboli, è evidentemente impossibile da risolvere solo con l’impegno individuale, pur lodevole: solo con un serio cambio di passo della politica, nazionale e mondiale c’è qualche speranza di ottenere risultati significativi.

Inoltre il Percorso di formazione politica ha come scopo quello di fornire ai cristiani che desiderano impegnarsi attivamente in politica quegli strumenti necessari ad iscrivere i valori del Vangelo nella vita sociale: oggi non è possibile escludere da questa riflessione il nucleo principale delle ultime encicliche di Papa Francesco, e cioè che tentare di affrontare quelle questioni come fossero problemi indipendenti è una operazione destinata a fallire, in quanto tutto è connesso. Questo è un forte segnale per ogni politico: le soluzioni semplicistiche possono avere un certo impatto emotivo, ma alla lunga peggiorano la situazione. Se ne saremo tutti consapevoli sarà più difficile, ad esempio, che nei consessi internazionali dedicati alla lotta ai cambiamenti climatici si continuino a rimandare le decisioni, perché la pressione dell’opinione pubblica lo renderà scandaloso.

Nella prima parte la prof.ssa Torre ha presentato una serie di slides in cui ha raccolto gli aspetti delle relazioni che la hanno particolarmente colpita, mentre Manuela Fico ha riportato le impressioni dei giovani, che in questa settimana rappresentavano oltre un terzo dei delegati, presentando il Manifesto che i giovani hanno scritto nel loro cammino preparatorio: un Manifesto che è stato firmato digitalmente dalla gran parte dei presenti.

Dopo un breve break, siamo passati come d’abitudine al dialogo, con domande da parte dei presenti ai delegati, e la conclusione dell’Arcivescovo che ha insistito ancora sulla necessità che si prendano iniziative concrete anche nella nostra Diocesi, affinché la riflessione non si fermi agli addetti ai lavori, ma possa toccare anche le nostre comunità parrocchiali, le associazioni e i movimenti.

Don Gian Piero Carzino

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