Sulla aggrovigliata e tormentata vicenda della ex ILVA è stato molto opportuno l’accorato appello del Cardinal Bagnasco: “Il buonsenso deve prevalere, l’intelligenza e il buonsenso, perché qui si tratta non di scaramucce di principio, ma di lavoro e vita concreta di migliaia di famiglie, è una gravissima sconfitta per il Paese.” La nostra quotidiana presenza nello stabilimento di Cornigliano, a diretto contatto con lavoratori e dirigenti, ci fa vivere la preoccupazione e il dolore di persone che hanno con lo stabilimento uno stretto rapporto intessuto di alta professionalità e di dedizione al lavoro. Non c’è solo la comprensibile paura di perdere il lavoro. C’è di più. C’è il rammarico di vedere in difficoltà uno stabilimento storico, quasi una propria creatura, ricco di positività, uno stabilimento nutrito e fatto crescere con la propria fatica e la propria dedizione. La partecipazione del Cappellano, su invito delle Organizzazioni Sindacali, all’incontro avvenuto in Regione Liguria con le Istituzioni, il 7 c. m., ha evidenziato ancora una volta il tenore del rapporto che intercorre tra Chiesa Genovese e mondo del lavoro.
La crisi dell’ex ILVA ha portato, finalmente, ad una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni nazionali verso l’industria. L’Italia è ancora il secondo paese europeo dopo la Germania nel settore della produzione industriale nonostante le ricorrenti emorragie. Dal lontano 1985 la Chiesa Genovese, gli Arcivescovi hanno guardato al settore industriale di Genova quale struttura portante, insieme alla portualità, del tessuto produttivo genovese, pur riconoscendo l’importanza di altri settori. La convergente attenzione alla crisi ex ILVA è un fatto positivo che va colto in tutta la sua importanza.
Infine ancora uno sguardo affettuoso a casa nostra. Genova ha conservato gelosamente una cultura industriale di alto livello. Lo stabilimento ex ILVA di Cornigliano, dal punto di vista impiantistico è a posto per quel che concerne la produzione di zincato e banda stagnata, a posto pure la sua produttività. Tutto ciò è un fatto positivo che merita massima attenzione, un bene da conservare, un bene che contribuisce ad individuare una soddisfacente soluzione della crisi ex ILVA.
La difficoltà di instaurare un indispensabile clima di dialogo tra i vari soggetti della crisi, ci induce anche a guardarla con il senso cristiano ispirato dalle parole del Salmo 126(127): ” Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”.
Monsignor Luigi Molinari
Vicario episcopale per il Mondo del Lavoro