Mercoledì 9 novembre il Card. Angelo Bagnasco, accompagnato dall’Arcivescovo di Spoleto ha visitato San Pellegrino di Norcia, dove ha incontrato la gente terremotata e ha visitato ciò che rimane della cattedrale di S. Benedetto. Dopo il pranzo con gli sfollati ad Ancarano di Norcia, si è recato a San Salvatore in Campi, prima di incontrare i terremotati di Preci.
“Vi porto l’affetto e la vicinanza dei vescovi e l’assicurazione della preghiera per tutte le zone martoriate dal sisma. Vi ringrazio per la vostra testimonianza di tenacia e attaccamento a territorio e tradizioni, per la fierezza che state mostrando di essere, per quello che siete: nei vostri luoghi e con i vostri defunti, insieme alle vostre chiese, luoghi di forza dello spirito. Qui nelle vostre case crollate”, ha detto il Presidente della Cei agli sfollati delle tendopoli. “La vostra fierezza e il senso di appartenenza sono un esempio per tutta l’Italia – ha proseguito il Cardinale -. Il nostro Paese è come abbracciato da una rete di borghi, frazioni e paesi che costituiscono un grande ricamo che abbraccia la nostra terra meravigliosa. Guai se i piccoli borghi venissero meno. L’Italia sarebbe più povera per la bellezza delle relazioni che nei centri più piccoli si costruiscono di più che nelle grandi città. In mezzo a tanta paura di essere depredati delle vostre cose, i rapporti tra di voi si cementano sempre di più: che sia un patrimonio che non venga mai meno! Grazie per il vostro esempio”.
“La Chiesa vi è vicina – ha ricordato l’Arcivescovo di Genova -. Ho visto l’affetto per i vostri vescovi e i sacerdoti, un affetto che fa bene anche a noi pastori, con tutti i nostri limiti umani. Grazie!”.
Infine, un auspicio: “Che l’attenzione del Paese non venga mai meno e che si riscostruisca presto per continuare la vita in questi borghi – ha concluso il card. Bagnasco -. Un grazie a tutti quelli che qui si prodigano con il cuore passione e calore, professionisti e volontari. Ho visto e sentito tutto questo e spero che queste relazioni operose continuino ancora a lungo. Vi siamo vicini”.
“Vedendo la Basilica di San Benedetto crollata – ha concluso – ho pensato all'Europa che deve ripensare il proprio cammino in modo nuovo e più determinato per il bene del continente. E San Benedetto può aiutarci in questo”.