“Fede e ragione sono doni di Dio”. L’Arcivescovo ha incontrato la Pastorale Universitaria

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Mercoledì 11 dicembre si è svolta presso il Convento di Santa Maria di Castello la tradizionale cena di natale con il Cardinale Angelo Bagnasco, organizzata dalla Pastorale Universitaria guidata da Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare. Molte realtà associative universitarie erano presenti: Comunione e Liberazione, Federazione Universitaria Cattolici Italiani, Sant’Egidio e Movimento Liturgico Giovanile.
Dopo una breve quanto incisiva visita del Convento e dei sui affreschi, resa possibile grazie al contributo della prof.ssa Migliorini, docente di Storia della critica artistica dell’Ateneo di Genova, è seguita la cena e infine il momento di confronto fra i ragazzi e il Cardinale.

Gli studenti hanno avuto modo di porre alcune domande all’ Arcivescovo, il quale è stato felice di rispondere potendo così offrire loro una guida spirituale e svariati spunti di riflessione.

Il primo invito del Cardinale rivolto ai giovani è stato quello di agevolare un vero e proprio dialogo intergenerazionale, poiché “è nel confronto fra le diverse età che si possono trovare i modelli da seguire e gli insegnamenti per maturare, derivati dall’esperienza dell’età adulta”. L’Arcivescovo ha poi sottolineato quanto sia importante rimanere inquieti davanti alle novità: bisogna sapersi adattare, senza mai essere sazi e bisogna rimanere insoddisfatti, senza mai perdere l’attaccamento alla realtà concreta e il senso di gratitudine, poiché ciò che abbiamo non è diritto bensì un dono.
Tanto i ragazzi quanto il Cardinale hanno evidenziato la necessità di riscoprire Gesù: la domanda principale, tuttavia, è stata sul come fare ciò. Qui si è inserito uno degli insegnamenti più preziosi e profondi del nostro Vescovo: “rede in te ipsum. Tornare in se stessi per conoscersi meglio, comprendere la propria identità e aprirsi al dialogo con Dio. Non importa se talvolta la preghiera appaia difficile o fredda: il Signore ci invita a cercarlo, sempre e comunque, ci chiede la determinazione di essere insieme a Lui; non spetta a noi scegliere quando e come ciò avverrà”.

Il Cardinale ha poi aggiunto: “la cultura dominante ci insegna un linguaggio omologante, ci impone un individualismo sfrenato secondo il quale i rapporti umani rappresentano limiti inutili: dobbiamo reagire, parlando la lingua della nostra Fede che è incardinata su principi di Verità e Amore”. Proprio come dobbiamo avere coraggio nel cercare Dio, così dobbiamo averlo nel difendere la nostra fede. Il consiglio del Vescovo, dunque, a chi fra i ragazzi si è posto il quesito sul ruolo che la Chiesa desidera per loro è stato di “continuare ad essere buoni cristiani, non smettendo mai di pregare e imparando ad argomentare la propria fede”. L’Arcivescovo a tal proposito ha ricordato il rapporto che intercorre tra Ragione e Fede: “bisogna imparare a credere nella Ragione, perché essa è dono di Dio e poiché è indifesa. Il mondo laicista che se ne fa paladino, in realtà ne demolisce i principi ogni giorno”. Queste parole hanno colpito tutti i presenti e hanno richiamato l’attenzione di ciascuno sul proprio dovere di cristiani: pregare, non abbandonando mai la dimensione contemplativa della nostra anima la quale dà le risposte alle grandi domande dell’Uomo, e al tempo stesse far capire al mondo che la Fede è ragionevole e in quanto tale è un dono che ciascuno può ricevere.

Al termine dell’incontro, il Cardinale ha scambiato con i ragazzi, i docenti e il personale tecnico presente gli Auguri di un Santo Natale, con la speranza che esso possa portare gioia e serenità nelle famiglie di tutti. Come avvenuto in precedenza, l’evento è risultato una splendida occasione di vicinanza fra il mondo dell’Università e il nostro Arcivescovo, per il quale ciascuno di noi dev’essere grato.