Dopo i tragici fatti di Parigi, questo il commento del Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana:
“La strage di Parigi è un altro fatto dolorosissimo che mette inquietudine, ma che non deve spaventare l’Europa, né tantomeno la Francia a cui esprimo, come Presidente dei Vescovi italiani, tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza; le esprimo sia alla Chiesa francese sia al Paese. Questo è un momento che deve suscitare riflessione sia per questi atti terroristici in atto, sia per non reagire in modo indebito che non risolverebbe niente. Reagire alla violenza con altra violenza non risolverebbe nulla, ma moltiplicherebbe soltanto l’odio. La reazione deve essere quella di una maggiore vigilanza, che ritengo sia possibile in un senso di compattezza del popolo, non per rinchiudersi ma per continuare a vivere con fiducia in modo operoso, vigile e solidale. Una società più solidale di natura sua è un antidoto a infiltrazioni violente.
“La strage di Parigi è un altro fatto dolorosissimo che mette inquietudine, ma che non deve spaventare l’Europa, né tantomeno la Francia a cui esprimo, come Presidente dei Vescovi italiani, tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza; le esprimo sia alla Chiesa francese sia al Paese. Questo è un momento che deve suscitare riflessione sia per questi atti terroristici in atto, sia per non reagire in modo indebito che non risolverebbe niente. Reagire alla violenza con altra violenza non risolverebbe nulla, ma moltiplicherebbe soltanto l’odio. La reazione deve essere quella di una maggiore vigilanza, che ritengo sia possibile in un senso di compattezza del popolo, non per rinchiudersi ma per continuare a vivere con fiducia in modo operoso, vigile e solidale. Una società più solidale di natura sua è un antidoto a infiltrazioni violente.
Di fronte al terrorismo, l’Europa può fare uno scatto di solidarietà e di unità, basta che non sia un costruire muri, perché questo non servirebbe a nulla. Sarebbe una pessima reazione, benchè comprensibile da un punto di vista emotivo, ma non da un punto di vista razionale. Purtroppo bisogna dire che in certi momenti difficili e terribili come questo potrebbe essere un’occasione per l’Europa quella di avere un’anima, e non sia solamente un’Europa economica e finanziaria, ma un’Europa di civiltà, di solidarietà umana e di popolo.
Strage in nome di Dio? Credo che purtroppo il nome di Dio venga utilizzato come un paravento per altri scopi, per altre strategie: Dio non può mai essere chiamato in causa per delle stragi!”.