“La forza dello spirito, che la fede alimenta, è più forte del terremoto”. Ne è convinto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che ha aperto il Consiglio permanente dei vescovi italiani con un pensiero al recente terremoto del Centro Italia, che “come un’ombra maligna ha falciato centinaia di vite, ha distrutto abitati, ha creato un popolo senza casa, ma non ha piegato la voglia e il coraggio di ricominciare”. “Più forti persino delle immagini dello scempio impietoso”, ha detto il cardinale, “abbiamo davanti agli occhi i volti di tanti – operatori della Protezione Civile, volontari, membri di associazioni – che, con semplicità, danno al Paese una testimonianza, vorremmo dire una lezione, d’incomparabile valore. È l’esempio innanzitutto della fierezza di appartenere ad una terra, ad un popolo, ad una storia. Ci danno l’esempio di un modo di vivere alternativo alla cultura diffusa, che tende a svalutare le appartenenze come se fossero sinonimo di chiusura, di condizionamento, di ripiegamento sul passato”. “Sui volti delle popolazioni colpite brilla anche la fierezza umile e discreta della fede”, ha proseguito Bagnasco, ricordando che “la fede cristiana ispira il modo di vedere noi stessi e gli altri, la felicità e il dolore, la vita e la morte”.
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