Presentazione della nuova traduzione italiana (III) del Messale Romano
10-12-2020

Bisogna partire dalla distinzione tra “Culto” e “Liturgia”. La parola culto deriva dal latino “colo” che significa “onoro, venero”, ma anche “lavoro, coltivo”. San Paolo, nella lettera ai Romani, descrive il culto: “vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; Questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12-1).

Omelia per i funerali di Mons. Paolo Rigon
Omelia pronunciata in Cattedrale martedì 1 dicembre 2020 nella S. Messa con le esequie di Mons. Paolo Rigon, Preside del Capitolo Metropolitano
01-12-2020

Cristo è la luce che non tramonta, la porta del cielo, la vita eterna: è il nostro destino, la gioia senza fine, la risurrezione dei morti. Egli è il cuore della fede, e noi oggi, di fronte al mistero della morte, lo proclamiamo con rinnovato vigore. Sì, Cristo è la sostanza dei nostri giorni, il Sole che scaccia le oscurità dell’ anima e della vita, le notti del mondo e della storia.

“La Chiesa in Europa dopo la pandemia. Prospettive per il creato e per le comunità”
Introduzione in videoconferenza alla Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa
25-09-2020

Cari Confratelli nell’Episcopato,
a nome mio e della Presidenza porgo un cordiale saluto a tutti i partecipanti all’ Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, che ha come tema “La Chiesa in Europa dopo la pandemia.

“Carità e verità”
Omelia pronunciata sabato 29 agosto 2020 nella S. Messa per la festa patronale al Santuario di N. S. della Guardia a Tortona
29-08-2020

È per me un onore e motivo di gioia partecipare alla festa della Madonna della Guardia che San Luigi Orione ha voluto, e che è ulteriore motivo di comunione con Genova dove l’apparizione è avvenuta secoli or sono. Ringrazio S.E. Mons. Vittorio Viola, Pastore della Diocesi e amico fraterno, e la comunità orionina per il cordiale invito, tanto più significativo per me in quanto il 29 agosto del 2006, nel santuario della Guardia, è stata annunciata la mia nomina ad Arcivescovo di Genova. Sono certo che Don Orione ci aiuterà a ad aprire il cuore a ciò che la Santa Vergine vuole dirci. Per ognuno Lei ha una parola personale, ma anche ha una parola da ascoltare insieme: nella sua vita infatti, come nelle sue apparizioni, ci ricorda le parole di Dio.

“Stretti al Pastore con Maria dietro a Cristo”
Omelia pronunciata in Piazza della Vittoria per la S. Messa di Ordinazione Episcopale di Mons. Marco Tasca
11-07-2020

Giorno di grande gioia è questo: Genova accoglie il suo nuovo Pastore nella persona di Padre Marco Tasca, che viene consacrato Vescovo in questa piazza tanto significativa per la Città.

Saluto ai giovani dell’Arcidiocesi
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa di saluto ai giovani dell'Arcidiocesi
27-06-2020

Cari Giovani Amici

Per quattordici anni Dio ha affidato voi alla mia cura di Vescovo. Ora passo la mano, ma non passo il cuore: non è possibile, poiché l’amore ha un inizio ma, se vero, non ha fine.

Omelia e Saluto all’Arcidiocesi e alla Città a conclusione del Mandato episcopale
Omelia pronunciata in Cattedrale nella Solennità di San Giovanni Battista
24-06-2020

L’ora del saluto è giunta: gli anni scorrono veloci verso l’oceano della vita eterna. L’esistenza è come un fiume: scaturisce dalla sorgente del Creatore, raccoglie rivoli, ha percorsi lineari e tranquilli, incontra ostacoli inattesi, viaggia a cielo aperto con ogni tempo, conosce penuria e abbondanza, lotta con anse improvvise che sembrano voler distrarre il suo corso, e a volte con rapide che possono rompere la sua compattezza e disperderlo in rivi e paludi.

“La gioia impenitente dello Spirito”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa di Pentecoste per le Sacre Ordinazioni
31-05-2020

Dopo la gioia della Messa Crismale di ieri, oggi abbiamo la gioia della Pentecoste: nel cuore abbiamo viva l’immagine di Gesù che sale al Cielo, e nell’orecchio le sue parole: “Vado e tornerò a voi” (Gv14,28): Gli Apostoli presto si accorgeranno che il Maestro tornerà alla fine del tempo, ritorna con il suo Spirito nella Chiesa.

“Tornare al centro”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella Santa Messa Crismale
30-05-2020

Cari Confratelli nell’Episcopato, nel Sacerdozio e nel Diaconato

Ho molto desiderato incontrarvi attorno all’altare: la Messa crismale è il momento liturgico più significativo che rende visibile il mistero della Chiesa stretta attorno al Risorto, Luce delle genti (cfr LG 1). La vicinanza della comunità attraverso i media, pur non potendo sostituire la presenza fisica, ricorda che siamo uniti nella fede, costituiti Corpo mistico di Cristo, suo Popolo.

“Le mani stese sul mondo”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa dell'Ascensione del Signore
24-05-2020

Cari Fratelli e Sorelle

finalmente torniamo a celebrare la divina Eucaristia con il popolo. Dopo un lungo digiuno eucaristico possiamo nuovamente accostarci al banchetto della vita e offrire croci e speranze. Abbiamo avuto modo di la Messa è un dono, che nulla è scontato, neppure ciò che è facile e quotidiano: in famiglia, in chiesa, nel lavoro. La pandemia ha fatto crescere la consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che facciamo: una nuova coscienza deve vivere in noi, non sofisticata e capricciosa, ma più saggia, che si rende conto di ciò che vale, che merita il nostro rispetto, che dobbiamo custodire con amore, difeso con coraggio, vissuto con umiltà.

Il Buon Pastore
Omelia pronunciata nella parrocchia S. Bartolomeo della Certosa senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa del Buon Pastore
03-05-2020

Cari Fratelli e Sorelle

Nel Vangelo ascoltato, Gesù descrive se stesso come il Buon Pastore che ha cura del suo gregge, conosce le sue pecore, le chiama ciascuna per nome. Egli parla di Lui e di noi. Come è importante essere chiamati con il nostro nome; come è bello sentire che non siamo un branco anonimo! In un altro passo evangelico, il Signore dice agli apostoli: “rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Le 10.20). In quale cielo, possiamo chiederci?

“Il grande Sì di Dio all’uomo”
Omelia pronunciata nella Cappella del Seminario Arcivescovile nella S. Messa senza partecipazione di fedeli della Domenica in Albis
19-04-2020

Cari fratelli e Sorelle

Oggi è si conclude l’Ottava di Pasqua, mistero talmente grande che la Liturgia lo prolunga per otto giorni. In questa domenica i neofiti deponevano la veste bianca del battesimo ricevuto nella veglia pasquale, e San Giovanni Paolo II la volle consacrare alla divina misericordia. Come abbiamo ascoltato nel Vangelo, il Risorto l’ha manifestata con il sacramento del perdono, la confessione: “Ricevete lo Spirito Santo. a chi perdonerete i peccati saranno perdonati”.

“Il popolo della Pasqua”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa di Pasqua
12-04-2020

Cari Fratelli e Sorelle

la Pasqua non è un simbolo che dipende dalle vicende umane così da assumerne le cangianti tonalità, bensì la chiave per leggere gli accadimenti e poterli vivere in modo cristiano. Ridurla a simbolo significa cancellarla dal mondo o farne la festa di primavera. La Pasqua è un mistero, e il mistero, nel linguaggio della fede, non è oscurità, ma luce così intensa da non poterla com-prendere, cioè costringere in categorie umane. È qualcosa che ci supera, e che ci è donato per aprire le nostre tombe dove a volte viviamo rinchiusi diventando incapaci di sopportare la luce.

“Non temete”
Omelia pronunciata in Cattedrale senza la partecipazione di fedeli nella S. Messa della Veglia pasquale
11-04-2020

Cari Fratelli e Sorelle

Nella veglia di Pasqua il Vangelo presenta alcune donne che all’alba si recano al sepolcro di Gesù. Vanno per stare vicino alle sue spoglie, l’unica cosa che rimane del Maestro: un gesto umanissimo che ispira la cura delle tombe che custodiscono le spoglie de nostri cari. Lì incontrano l’angelo sfolgorante che siede sulla pesante pietra che sigillava la grotta: postura che manifesta la supremazia della vita e della luce sulla morte e sul buio. Poi annuncia che Gesù è risorto e seguono alcune parole che Cristo ripeterà poco dopo.

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