Dopo la novena che ha scandito i giorni in preparazione alla solennità, nel Monastero delle Clarisse Cappuccine in Via Domenico Chiodo martedì 10 agosto l’Arcivescovo ha presieduto la preghiera dei Primi Vespri della Festa in occasione del Transito di Santa Chiara. Nella mattinata di mercoledì 11 agosto, giorno della solennità di Santa Chiara d’Assisi, il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo emerito, ha presieduto la Celebrazione Eucaristica.
Nell’omelia della vigilia della festa, Mons. Marco Tasca ha sottolineato la necessitò di porsi di fronte al messaggio che all’uomo moderno e al mondo di oggi può dare Santa Chiara, una ragazza normale, con una vita normale, che semplicemente si è posta delle domande e ha saputo scorgere la presenza del Signore nella sua vita, seguendo anche l’esempio di San Francesco.
“Il Signore – ha detto l’Arcivescovo – ci mette sempre intorno uomini e donne che possono aiutarci nel nostro cammino di fede. Cadiamo sovente nell’errore della fede ‘fai da te’ , pensando che sia la cosa migliore per le nostre aspettative di vita. Ma non funziona. Le risposte che cerchiamo non vengono da noi stessi, è il Signore che ce le offre, attraverso vie e persone che dobbiamo imparare ad ascoltare e a scorgere”.
Secondo l’Arcivescovo poi un aspetto importante per vivere appieno la nostra fede è favorire la vita comunitaria. “Per comprendere le risposte che Dio ci dà – ha detto – c’è bisogno di una comunità. Non è camminando da soli che siamo sicuri di capire qualcosa. Solo insieme saremo capaci, anche oggi, di costruire quella risposta che Francesco e Chiara con la loro vita hanno dato al mondo”.
“Siamo tutti chiamati a una vita comunitaria – ha concluso Mons. Tasca – per porci insieme l’impegno di evangelizzare questo nostro mondo e regalare a quanti più possibile la bellezza della buona notizia del Vangelo”.
AUDIO INTEGRALE DELL’OMELIA DELL’ARCIVESCOVO AL LINK:
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Sul tema della sapienza di Dio si è soffermato il Cardinale Bagnasco nell’omelia pronunciata mercoledì 11 agosto durante la Celebrazione Eucaristica. Quella sapienza che Santa Chiara parla scrivendo a Sant’ Agnese di Praga: “Ti vedo sostenuta da una prerogativa meravigliosa di sapienza che proviene da Dio stesso” (Terza Lettera).
La sapienza umana è desiderio di tutti, ma Gesù parla di una sapienza che va oltre.
“Se il sapiente – ha affermato il Cardinale – è colui che vive nella verità del reale – se stesso, gli altri, il mondo, il cosmo – benedice ogni momento il Creatore per il bene, e lotta duramente con la menzogna e il male, è – nello stesso tempo – colui che ha un orizzonte totalizzante nel quale valutare ogni particolare dell’ esistenza, è capace di dare il giusto peso a ciò che accade, non assolutizza nulla sapendo che il suo cuore desidera il Tutto di amore, di vita, e che solo Dio basta. Insipiente è lasciarsi catturare dalle singole cose come se ognuna fosse il tutto della vita”.
Cristo è il tutto, è l’orizzonte ultimo e definitivo, dove ognuno trova se stesso nella sua verità e nel suo valore. Questo “tutto” di Dio si è fatto visibile e si è donato all’umanità.
“Conoscere il Padre – ha proseguito ancora l’Arcivescovo emerito – è dunque la sapienza di Dio, e Gesù è la conoscenza del Padre: vivere con Lui e di Lui è entrare nel mistero nel quale il creato si illumina e trova la sua verità. Significa così diventare sapienti! In questa visione, Santa Chiara può scrivere a Sant’Agnese: “Ti stimo collaboratrice di Dio stesso e sostegno delle membra deboli e vacillanti del suo ineffabile Corpo”, la Chiesa (id)”.
Chiedere a Dio il dono della sapienza vuol dire stare con Gesù, davanti a Lui nell’Eucaristia, nella sua Parola, nel cuore a cuore della preghiera personale, nella fraternità operosa della comunità, nella continua invocazione del ritorno glorioso del Signore. “Voi – ha concluso il Cardinale Bagnasco rivolgendosi alle Clarisse Cappuccine – avete la missione di vedere il miracolo dell’universo, di questo drammatico e straordinario mondo. Dovete vedere la luce di Gesù presente nella storia. Dovete vedere la luce per voi e per l’umanità distratta, che non vede la luminosità di Dio, ma che, nel segreto, la desidera e l’attende Siate sempre lo sguardo e il cuore dell’umanità”.
IL TESTO INTEGRALE DELL’OMELIA PRONUNCIATA DAL CARD. BAGNASCO
Tutte le foto sulla pagina facebook “Monastero Clarisse Cappuccine – Genova”