Solennità di San Lorenzo. L’Arcivescovo: «Preghiamo per essere una comunità più attenta e disponibile»

Martedì 10 agosto, nella solennità di San Lorenzo, cui la Chiesa Cattedrale è dedicata, l’Arcivescovo ha presieduto la Santa Messa Pontificale, animata dal Coro della Cattedrale e concelebrata dal Vescovo Ausiliare Mons. Nicolò Anselmi, dal Vicario Generale Mons. Marco Doldi, dai Vicari episcopali, dal Capitolo dei Canonici di San Lorenzo e da diversi sacerdoti.

Nell’omelia, commentando il passo del Vangelo del giorno tratto da San Giovanni, Mons. Tasca si è soffermato su quanto Gesù dice ai discepoli: “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” . E in particolare ha posto l’accento sulla disponibilità di ciascuno di noi a cambiare le proprie convinzioni. “Occorre a volte ‘far morire’ le proprie idee e certezze – ha affermato – per il bene comune. Il seme è una potenziale spiga, ma solo quando muore lo diventa realmente”. Chi fissa sempre lo sguardo su se stesso non vedrà mai la strada da percorrere.

“Occorre avere coraggio – ha detto ancora – la paura dei cambiamenti fa rimanere soli, in solitudine. Accettare i cambiamenti porta frutto”.

“Preghiamo San Lorenzo – ha concluso – che renda la nostra Chiesa diocesana sempre più attenta ai bisogni degli altri, specie di chi è in difficoltà. Egli è anche patrono dei Diaconi, che ringrazio per la loro amore e per il loro servizio in questa nostra Diocesi”.

Al termine della celebrazione, Mons. Tasca ha ufficializzato la nomina del nuovo Rettore del Seminario che sarà Don Francesco Fully Doragrossa, affiancato dal nuovo vice Rettore Don Tommaso Danovaro. Don Doragrossa sostituisce Mons. Michele Cavallero, Rettore del Seminario dal 2005.

“Ringrazio – ha detto l’Arcivescovo – a nome di tutta la Chiesa genovese Mons. Cavallero che ha guidato il Seminario per 16 anni. Lo ringrazio per la sua passione, per la sua competenza e per il suo servizio. Un grazie anche a Don Francesco e a Don Tommaso per aver accolto la nomina e la nuova vita che li aspetta nella realtà importante del Seminario che forma i futuri presbiteri”.

 

L’AUDIO DELL’OMELIA DELL’ARCIVESCOVO

 

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