Prendendo spunto dalla storia del diacono martire, il Card. Bagnasco ha sottolineato nell'omelia che “nessun potente della terra potrà possedere per sempre il cuore dell’uomo attraverso la propaganda delle menzogne, con promesse truccate, democrazie apparenti”.
Il cristianesimo potrà essere ridotto in visibile minoranza, ma non potrà mai essere cancellato. Oggi – in nome di valori come l’uguaglianza, la tolleranza, i diritti …- si pretende di emarginare il cristianesimo, e si vuole creare un ordine mondiale senza Dio, dove le diversità da una parte vengono esaltate e dall’altra vengono schiacciate. “Ciò vale – ha detto il Cardinale – per i cittadini del continente europeo e vale per i popoli e le Nazioni. Ma se guardiamo i risultati, dobbiamo concludere che si è partiti con buone intenzioni ma con decisioni sbagliate. La volontà prepotente di omologare, di voler condizionare le visioni profonde della vita e dei comportamenti, il sistematico azzeramento delle identità culturali, assomigliano non ad un cammino rispettoso verso un’Unione Europea armonica e solidale, certamente necessaria, ma piuttosto verso una dannosa rifondazione continentale che i popoli sentono pesante e arrogante, dove il cristianesimo viene considerato divisivo perché non si prostra agli imperatori di turno”.
“Il Signore – ha concluso l'Arcivescovo – ci aiuti a tornare saggi, di quella saggezza che non ha paura di Dio, che vede in Gesù la vera speranza. Che riconosce che il cristianesimo – lungi da qualunque biascicato oscurantismo – ha introdotto nella vita umana un elemento di libertà spirituale capace di elevare individui, popoli e nazioni”.
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