Sabato 10 agosto, nella solennità di San Lorenzo, cui la Chiesa Cattedrale è dedicata, l’Arcivescovo ha presieduto la Santa Messa Pontificale.
Nell’omelia, ripercorrendo la vita del martire Lorenzo, ha sottolineato il significato del martirio, che anche oggi esiste specialmente nelle comunità cristiane perseguitate. “Ricordiamo e celebriamo i tanti martiri di oggi – ha detto – e non dimentichiamo le situazioni disagiate e di difficoltà che molti vivono quotidianamente, dai problemi economici a quelli legati alla malattia, sono anch’essi piccoli martiri”.
Commentando il passo del Vangelo del giorno tratto da San Giovanni, Mons. Tasca si è soffermato su quanto Gesù dice ai discepoli: “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” .
“Solitamente – ha detto – ci fermiamo sempre alla prima parte, ma lo scopo non è morire, lo scopo è produrre frutto. L’accento non è sulla morte, ma sulla vita e Cristo ci chiede di smettere di essere bruco, in maniera che possa sbocciare la farfalla”.
Gesù ci chiede di credere al pane, pur avendo in mano solo qualche chicco di grano: “Ecco la vera grandezza del nostro Dio – ha sottolineato Mons. Tasca – che ci deve rendere una comunità cristiana che, pur con i suoi difetti, è capace di camminare insieme e di testimoniare la bellezza della nostra fede”.
“Ringraziamo il Signore di questa solennità – ha concluso – la vita del martire è la vita di chi, avendo trovato ciò per cui vale la pena vivere, è disposto a tutto pur di non perdere ciò che ha trovato. Questo deve essere lo stile della vita cristiana autentica!”.