Domenica 8 dicembre il Cardinale Arcivescovo ha presieduto la S. Messa nella Basilica dell’Immacolata in Via Assarotti per la solennità dell’Immacolata Concezione.
Nell’omelia si è soffermato sull’aspetto della bellezza e della verità, propri dell’amore di Dio.
“Ogni aspetto esteriore di questa Basilica – ha detto – ci rimanda a Lei, la madre di Gesù e madre nostra e vuole esprimere la devozione e la fiducia a lei, la donna che esprime ogni maternità e ogni fertilità e che ci insegna la fede in Dio, sorgente di bellezza e di amore”.
La bellezza di Maria risplende nel suo viso, ma soprattutto nel suo cuore e “in questa bellezza – ha detto il Cardinale – ci ritroviamo tutti noi, suoi figli perchè fratelli in Cristo, figlio di lei, figlio di Dio; nella sua bellezza c’è il nostro volto, che a volte si deturpa a causa del peccato; nella sua bellezza c’è il nostro volto e il nostro destino”.
La vera bellezza che tutti noi dovremmo perseguire e di cui abbiamo bisogno è composta da verità e da bontà.
Riprendendo il tema del Vangelo odierno inerente il peccato originale, l’Arcivescovo ha sottolineato come l’atteggiamento di Adamo, che davanti a Dio scaricò le sue responsabilità rispetto al peccato che ebbe commesso, sia presente anche ai giorni nostri.
“Viviamo in un tempo – ha detto – in cui vige l’usanza di una progressiva rinuncia delle proprie responsabilità, con la conseguente e presuntuosa ricaduta delle colpe sugli altri e addirittura anche su Dio”.
Ma questo non può portare né bellezza, né verità. “Che la Vergine ci doni di essere più responsabili nella nostra vita – ha concluso il Cardinale – e di non fuggire dalle nostre responsabilità personali di cui dobbiamo rispondere davanti alla nostra coscienza, davanti agli uomini, ma soprattutto davanti alla verità, alla volontà e alla bellezza di Dio”.