Lettera ai referenti vicariali e parrocchiali, ai vicari territoriali e ai sacerdoti
Domenica 28 novembre, prima di Avvento, con l’inizio dell’anno liturgico prende il via anche una nuova tappa del nostro Cammino Sinodale. Dopo infatti le belle esperienze dell’incontro a Multedo e della prima Assemblea Sinodale al santuario di N.S. della Guardia e dopo gli incontri di “formazione” che hanno coinvolto circa 200 presbiteri delle sette zone pastorali della diocesi e 256 referenti parrocchiali riuniti nei rispettivi vicariati, è finalmente giunto il momento di metterci concretamente in cammino, coinvolgendo non solo le nostre realtà ecclesiali ma cercando di allargare il più possibile le occasioni di ascolto.
Lo scopo di queste righe è duplice: ringraziare tutti voi per la disponibilità, l’impegno e l’entusiasmo dimostrati in questa fase di formazione, e incoraggiarvi a partire.
“E ora che cosa dobbiamo fare?” è la domanda che spesso mi sento porre e alla quale provo qui a dare una risposta. Ci siamo spesso ripetuti che a noi spetta prima di tutto ascoltare quello che lo Spirito, che crediamo all’opera nella nostra storia, ci sta dicendo. Vi invito a tenere viva questa fiducia e attenzione. Le occasioni più “semplici” saranno da cogliere nei nostri gruppi, nelle realtà associative delle nostre comunità ecclesiali, e già questo sarebbe un buon inizio. Se realmente ci sentissimo tutti più corresponsabili non solo nell’eseguire ma anche nel progettare e individuare il cammino avremmo già fatto un passo avanti che richiede disponibilità reciproca all’ascolto e volontà/coraggio nel proporre e condividere. Ma sarebbe ancora troppo poco rispetto a quello che Papa Francesco e i nostri Vescovi ci chiedono. Vi invito allora a dare spazio e fiducia alla fantasia (vostra e dello Spirito …) per inventare occasioni e strumenti che vi permettano di incontrare chi partecipa alla vita della comunità solo “passivamente”, chi non partecipa per nulla e anche chi non ha nessun interesse, almeno apparente, a partecipare. Ogni comunità (parrocchiale, religiosa, associativa) provi a chiedersi con chi vuole realmente camminare, chi di fatto esclude o si sente escluso dal proprio cammino e si faccia coraggio! E se vi chiedono “perché mi vuoi coinvolgere” rispondete “perché il tuo pensiero, la tua parola mi interessano, tu mi interessi”.
L’altro motivo è invitarvi ad utilizzare, per approfondire i dieci nuclei tematici proposti, gli strumenti e il metodo (focus group e analisi swot) che insieme abbiamo scoperto e sperimentato. Certamente non è l’unico e magari non sempre sarà applicabile al meglio, ma è importate in quanto permette davvero di dare la parola a tutti, di condividere i diversi punti di vista, di cominciare a individuare piste possibili di rinnovamento della nostra Chiesa. Il fatto poi di utilizzare lo stesso linguaggio pur in situazioni e realtà tra loro diverse, vi e ci permetterà di fare sintesi del lavoro di tutti. Per questo vi chiediamo di fare per ogni incontro una relazione utilizzando il modulo che vi è stato fornito durante la formazione nei vicariati e di inviare il più tempestivamente possibile, dopo ogni incontro, il modulo compilato ai componenti della équipe che avete conosciuto negli incontri di formazione in modo che possano registrare ed elaborare i risultati di volta in volta.
In ogni caso e per qualsiasi domanda potrete contattare le équipes, sia vicariale che diocesana. I membri di quest’ultima provvederanno comunque a contattarvi periodicamente monitorare i “lavori in corso”.
E’ ovvio anche ricordare che, anche se entro aprile l’équipe diocesana dovrà trasmettere la sintesi degli ascolti effettuati, l’impegno e lo stile del cammino sinodale non si concluderà: quanto avremo raccolto in questa fase di ascolto dovrà farci discernere quali azioni proporre e poi mettere in atto, ai vari livelli, per una Chiesa che sia il più possibile capace di annunciare il Vangelo rispondendo a quanto viene chiesto dagli uomini e donne del nostro tempo.
Buon cammino!
Don Gianni Grondona
Vicario Episcopale