Nell’omelia della S. Messa in Coena Domini, celebrata nel Giovedì Santo in San Lorenzo a porte chiuse giovedì 9 aprile 2020, l’Arcivescovo ha fatto memoria dell’ultima cena di Gesù, celebrata oggi da tutto il popolo dei fedeli.
Da questa cena, Dio, nel pane e nel vino, “fa sacramento della sua reale presenza e del suo sacrificio”, facendosi dono e liberando l’uomo “dall’alienazione del peccato”.
Nel Cenacolo, ha detto l’Arcivescovo, Gesù ha istituito l’Eucaristia e il Sacerdozio, e “ha lavato i piedi al mondo”: “Il sacerdote si china, lui solo, sul pane e sul vino, e pronuncia, nella persona di Cristo, le parole del mistero che trasforma la materia in spirito”. Così facendo, il Signore dice all’uomo. “E’ bello che tu esista, e bene che tu ci sia”. Sono queste le parole che risanano e ristorano l’uomo.
Nella “festa di noi sacerdoti”, istituita in questa giornata, il Cardinale ha invitato a pregare per i preti genovesi, ringraziandoli con stima e affetto.
Nella preghiera dei fedeli, si è pregato ancora per i sacerdoti della Diocesi di Genova, e per gli operatori sanitari in questi giorni di grande apprensione per la popolazione.
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