Nel pomeriggio del Giovedì Santo, è stata celebrata in Cattedrale, presieduta dal Cardinale Arcivescovo la S. Messa ‘ in Coena Domini’, durante la quale si svolge anche il rito della lavanda dei piedi. “Gesù che lava i piedi – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – è come la chiave di lettura per comprendere la totalità di Cristo, la sua Parola, la sua vita, la sua Pasqua”. Lui, il Signore, si abbassa, depone gli abiti della gloria, e si fa schiavo. E’ questo il senso del suo vivere e morire. Egli si piega sulla sporcizia dell’ umanità, la riscatta, spiega in anticipo il significato di ciò che accadrà sul Calvario: fatto uno con il legno della croce, Cristo laverà i piedi del mondo, il suo sangue scenderà dal patibolo e inonderà la terra fino alla fine dei tempi. Quel sangue di vita è qui, bagna i nostri piedi e raggiunge le nostre anime se noi glielo permettiamo.
“Mentre ripeteremo con religioso silenzio il gesto del Signore- ha detto ancora il Cardinale – ricordiamo che l’Eucaristia, anticipo del Calvario, è Gesù che continua a donarsi al mondo: Egli offre la sua vita mortale per darci la vita immortale. La lavanda dei piedi, come il Sacramento Eucaristico, è il sì di Gesù al Padre: tutto ha il sapore del dono”.
Durante la funzione, il Cardinale ha destinato il gesto della lavanda dei piedi a dodici persone tra ammalati e loro accompagnatori.
Leggi il testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo
“Mentre ripeteremo con religioso silenzio il gesto del Signore- ha detto ancora il Cardinale – ricordiamo che l’Eucaristia, anticipo del Calvario, è Gesù che continua a donarsi al mondo: Egli offre la sua vita mortale per darci la vita immortale. La lavanda dei piedi, come il Sacramento Eucaristico, è il sì di Gesù al Padre: tutto ha il sapore del dono”.
Durante la funzione, il Cardinale ha destinato il gesto della lavanda dei piedi a dodici persone tra ammalati e loro accompagnatori.
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