S. Messa in Coena Domini. L’Arcivescovo: “Dio sempre pronto a lavarci con il suo perdono”

Giovedì 24 marzo in Cattedrale il Cardinale Arcivescovo ha presieduto la seconda celebrazione liturgica del Giovedì Santo con la Messa della Cena del Signore.
 
In essa si ricorda l'Ultima Cena del Signore con i suoi discepoli, consumata prima della sua passione nella quale consegnò ai discepoli il Comandamento dell'amore (“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”, Gv 13,34), dopo aver lavato loro i piedi.
 
Secondo quanto previsto dalla liturgia che prevede il rito della Lavanda dei piedi il Cardinale ha ripetuto quello che Gesù stesso fece dopo l'Ultima Cena lavando i piedi a 12 persone, tra cui una famiglia, disabili e migranti.
 
Nell’omelia il Cardinale ha sottolineato che “Dio non si arrende, porta il suo cuore accanto al nostro, pronto a lavarci con il suo perdono, a nutrirci con il pane della vita, a guidarci verso i pascoli alti dell’infinito e dell’eterno”.
 
“Con Lui o senza di Lui – ha detto l’Arcivescovo – tutto cambia della nostra esistenza: il modo di pensare e di agire, di parlare e di amare. Senza, infatti, viene a mancare un orizzonte di infinito e una compagnia d’amore”.
 
Dopo la Comunione, la pisside contenente le ostie consacrate, non è stata riposta nel tabernacolo, ma deposta all'Altare della reposizione, il luogo della reposizione del Santissimo Sacramento, dopo la processione eucaristica guidata dai Cavalieri del Santo Sepolcro.
 
 
  Leggi il testo integrale dell’Omelia dell’Arcivescovo
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