Nella mattina di mercoledì 2 novembre, l’Arcivescovo ha celebrato nel cimitero di Staglieno la S. Messa per i caduti di tutte le guerre. Nell’omelia, ha sottolineato come sia significativo che all’ingresso del cimitero ci sia la statua che simboleggia la fede, che viene presentata di fronte al mistero della morte Guardando la croce, simbolo di dolore e morte, attraverso la fede dobbiamo scorgere la resurrezione. “La morte – ha detto Mons. Tasca – non ha l’ultima parola, come credenti è questo il messaggio che possiamo dare; questa è la nostra fede e siamo a testimoniarla oggi”. “La parola di Dio che abbiamo ascoltato – ha detto – ci parla di sofferenza e ci da coraggio ad affrontare la fatica con questa sicurezza: che il Signore cammina con noi adesso, in questa vita, nel suo stile che non è il nostro. Chiediamo la grazia a Dio di saper cogliere la Sua presenza nella nostra vita anche nella sofferenza”.
Ponendo la riflessione sulla morte dei caduti delle guerre, l’Arcivescovo ha sottolineato che il Signore conosce tutti per nome, ed è bello pensare che per tutti loro Egli ha un nome e un posto, e che sa della loro vita. “La guerra – ha concluso – porta dolore e distruzione, preghiamo Dio, che conosce tutti questi fratelli caduti in battaglia, di accoglierli nella Sua tua gloria e che siano vicini a Lui”.