Pellegrinaggio vicariale alla Porta Santa: in 800 da Prà-Voltri-Arenzano – GUARDA IL VIDEOSERVIZIO

Circa ottocento fedeli del vicariato Prà-Voltri-Arenzano si sono dati appuntamento nel pomeriggio di sabato 13 febbraio presso la Piazzetta di S. Giovanni il Vecchio per vivere assieme il Pellegrinaggio alla Porta Santa della Cattedrale, meta cui ha condotto un lungo cammino di preparazione vissuto in parrocchia.
Alcuni fedeli invitati a condividere le motivazioni della partecipazione al Pellegrinaggio vicariale hanno parlato di un ‘motore unico’, Gesù, che motiva e dirige le azioni quotidiane, lo stesso che ha mosso a compiere questo atto di fede condiviso assieme a tanti confratelli. Alcuni hanno ricordato nelle preghiere i propri familairi, gli ammalati, i defunti; altri hanno affidato alla Misericordia Divina “i dolori e gli errori di una vita; le sofferenze fisiche degli ammalati; le persone care che non hanno voluto partecipare” affinchè possano essere illuminate dallo Spirito Santo ed essere abbracciati dall’amore misericordioso di Dio.
“Passare attraverso la Porta Santa, non vuol dire attraversare una porta magica, oltre la quale tutti i peccati vengono cancellati – ha ricordato durante l’omelia il Cardinale – ma è il dono della grazia, attraverso la confessione, che consente la remissione dei peccati. La Porta Santa, aperta, rappresenta simbolicamente la porta aperta dei cieli che Gesù ha spalancato per noi e che ci introduce nel cuore della Trinità”. Ma quale l’efficacia del pellegrinaggio, qualcuno potrebbe domandare? Il pellegrinaggio presente, come quelli scorsi, fa vedere tutta la sua potenza spirituale – ha ricordato il Cardinale – nella partecipazione profonda dei presenti, che si sono preparati, incontrati, confrontati assieme, nella gioia di Cristo, e unitamente, hanno attraversato la Porta Santa nel suo nome. Ha ricordato, nel corso dell'omelia,  l’immagine di Gesù che resiste alla tentazioni del diavolo, quelle stesse tentazioni di potere che sono da sempre all’uomo ma che rimandano ad un unico forte messaggio: il primato di Dio.”
“Le ricchezze? Il potere? Il prestigio? Sono beni che, nella giusta misura, sono legittimi. Ma quanto possono prevaricare l’amicizia con Gesù? Bisogna essere vigili. Non dimentichiamo che Gesù è la nostra origine e la nostra meta”.

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