Domenica 13 giugno si è svolto il tradizionale Pellegrinaggio del Mondo del Lavoro al Santuario della Guardia. Il Vescovo Tasca, dopo essere stato accolto dal Presidente della Federazione Operaia Cattolica Ligure, ha salutato affettuosamente i presenti nel porticato davanti all’ingresso principale del Santuario. Si è poi passati direttamente alla S. Messa, in quanto le norme non consentono ancora di svolgere le processioni. Erano presenti il Prefetto, il Questore, Armando Sanna in rappresentanza della Regione Liguria, i Sindaci di Genova, S. Olcese, Campomorone, Ceranesi, Serra Riccò e Mignanego, il presidente del V Municipio, il Presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini, il Segretario Regionale CISL Maestripieri, e rappresentanze di UIL, UGL e FIOM, il Presidente di ASCOM Paolo Odone, e rappresentanti delle Forze Armate, Esercito, Finanza, Marina, Carabinieri.
Imprenditori e lavoratori sono stati accolti nella navata centrale del Santuario. Una trentina di Società Operaie Cattoliche erano presenti con la loro Bandiera Sociale, anche se si è dovuto limitare l’affluenza dei membri delle singole società per i posti limitati nel Santuario, causa distanziamento sociale. Il gonfalone della F.O.C.L. ha preso posto in presbiterio, e quelli di Comune, Regione e Città Metropolitana ai piedi dell’Altare. Sulle Balaustre sono stati distesi gli striscioni dei consigli di fabbrica di ILVA e Leonardo divisione Automazione, le cui vertenze sono molto calde in questo momento.
Hanno concelebrato con il Vescovo i cappellani del lavoro Mons. Luigi Molinari, don Franco Molinari, don Gian Piero Carzino, don Massimiliano Moretti e don Mario Passeri. Mons. Molinari nel saluto iniziale ha ricordato come l’anno scorso è stato impossibile fare il Pellegrinaggio, causa covid, ed ha quindi ringraziato il Signore perché quest’anno è stato possibile riprendere la tradizione che si ripeteva ininterrottamente da quando il Card. Canestri aveva voluto che il pellegrinaggio delle S.O.C. venisse aperto a tutto il Mondo del Lavoro. Le letture sono state proclamate da membri delle S.O.C. e le preghiere dei fedeli da un lavoratore di Leonardo. Nell’Omelia il Vescovo ha preso spunto dal Vangelo, che riporta la parabola del seme che cresce in un grande albero e ci ha chiesto di seminare bontà, giustizia, uguaglianza, rispetto, solidarietà. La prima grazia che ha chiesto alla Madonna della Guardia è che sappiamo essere seminatori di speranza, di ideali, di valori, per non rischiare di fermarci ai conti.
“Abbiamo bisogno di un sogno che ci aiuti ad andare avanti, a crescere nel volerci bene!” Ha ribadito che la pandemia ci ha insegnato qualcosa: dobbiamo prenderci cura l’uno dell’altro perché o ne usciamo insieme o facciamo pochissima strada. Riflettendo poi sul fatto che il grande albero che rappresenta il Regno accoglie sui suoi rami gli uccelli, ha fatto una seconda richiesta alla Madonna: che sappiamo accogliere tutti. La terza domanda alla Madonna della Guardia nasce dalle visite che il Vescovo ha fatto alle Comunità della nostra Diocesi, e al desiderio comune che sale a Dio di sanare le tante ferite della pandemia. Ha poi chiesto di non dissociare mai la qualità della vita dal lavoro: non vanno contrapposti, ma devono andare insieme, altrimenti ne va di mezzo la dignità della persona umana. Infine la preoccupazione per i posti di lavoro: “La nostra città non può permettersi di perdere posti di lavoro”. Padre Tasca ha colto la preoccupazione, l’angoscia di tanti per il futuro. Ha condiviso con le Autorità questa preoccupazione. Questa è l’ultima grazia che ha chiesto alla Madonna, e visto che il 13 era anche la Festa di S. Antonio, ha chiesto l’intercessione anche di questo Santo Francescano.