Pastorale Giovanile – Presentata all’Istituto don Bosco la missione ‘Gioia Piena’

La pioggia e l'allerta non hanno fermato tanti giovani che si sono ritrovati sabato 1 ottobre al Don Bosco di Sampierdarena per concretizzare l'iniziativa Gioia Piena. Ed era gioia quella che si riconosceva negli sguardi dei ragazzi, accompagnati dai propri sacerdoti, da educatori, da suore. Gioia piena nel mettersi in gioco in questa occasione, portare il gioioso messaggio del Vangelo a tanti altri giovani che non lo conoscono. Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo ausiliare, ha presentato l'iniziativa partendo dal vangelo di Giovanni “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”: la gioia deve animare tutti, in questo andare incontro ai giovani. Successivamente ha lasciato la parola all'Arcivescovo che ha voluto salutare i giovani: ha ricordato a tutti che ciò che facciamo viene scritto sul libro del Signore, e che Lui vede sempre il nostro impegno; si potrà rimanere delusi, sentire la fatica, il sacrificio e la delusione. Due sono i motivi che ha presentato per spiegare questa possibile delusione: i risultati che non si vedranno e il rischio di staccarsi dalla sorgente. I risultati si vedranno forse si forse no, ma “il torrente che siete – ha detto riferendosi ai giovani – non può mai staccarsi dalla sorgente, altrimenti si inaridisce, non ha più acqua da portare ai tanti ambienti che si vivono nella quotidianità. La tentazione della stanchezza, del “non ne ho voglia” porteranno a deviare il corso dell'acqua e a staccarsi dalla fonte. 
La sorgente è l'Eucaristia, ha ricordato il cardinale, riferendosi anche al Congresso Eucaristico vissuto da poco che porta in dote questa iniziativa dei giovani. Infine un invito per tutti è quello di pensare alla S. Messa quotidiana, e alla confessione frequente per non cadere nel rischio di stancarsi e staccarsi dalla sorgente per rimanere così un torrente che porta acqua a tutti. Provare per credere, fatelo con Gioia”.
Sedendosi in mezzo ai ragazzi ha ascoltato e guardato la presentazione dei gruppi di lavoro, 12, che dovranno impegnarsi in diversi ambiti: la comunicazione, il lavoro, l'università, la scuola, il servizio a chi è in difficoltà, l'estate, le feste, l'evento finale, la preghiera, i momenti diocesani, lo sport e la città e la catechesi. 

I gruppi si sono formati lasciando libertà a ciascun giovane di scegliere la tematica che sentiva più coinvolgente e all'interno di ciascuno si sono aggiunti almeno un sacerdote e una suora come punto di riferimento. Una volta che si sono formati i gruppi, più o meno grandi in base alle tematiche, il lavoro è stato innanzitutto quello di permettere a tutti di conoscersi, di creare nuovi legami, per sentirsi uniti in questo lavoro, e affrontare poi una parte più laboriosa in cui si analizzavano le prime idee e ragionamenti, con un appuntamento da fissare per rivedersi e diventare operativi entro il 20 di ottobre. La cena condivisa e consumata nei gruppi è stato un momento conviviale per aumentare il senso di comunione tra i giovani Infine concluso il tempo dei gruppi, si è concretizzato quello che l'Arcivescovo aveva detto ad inizio serata, spostandosi in chiesa e dedicando il momento finale all'Adorazione Eucaristica: con testi e canti improntati sulla missione è stato il momento è stata l'occasione durante la quale si è affidato l'impegno e il lavoro di ciascun giovane in questo anno perché possa vivere e trasmettere il Vangelo con Gioia Piena.

Alberto Macchiavello
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