Padre Burdese accolto al SS. Nome di Gesù al Borghetto

Con la S. Messa pontificale presieduta dal Card. Angelo Bagnasco sabato 15 marzo alle ore 17,30 P. Giovanni Burdese è stato ufficialmente insediato come parroco al SS. Nome di Gesù al Borghetto. Sulla soglia della chiesa, ad accogliere l'Arcivescovo erano, tra gli altri, il vicario don Albino Giordano, i confratelli della Casa della Missione a Fassolo, don Giuseppe Guastavino, don Giorgio Rusca, che fungeva da cerimoniere, P. Vitaly Tarasenko, cappellano della comunità ucraina, P. Daniel Coronel, cappellano della comunità latino-americana “Latinos en Cristo Rey”, il diacono Massimo Franzi, rappresentanti delle associazioni, il gruppo ANA di Rivarolo.                                                                                                                          
All'inizio della Messa Aldo Canepa, delegato del Consiglio parrocchiale e del Cpae, ha espresso il benvenuto della comunità del Borghetto al nuovo parroco, che succede a don Alfonso Carrea destinato ad altro incarico. 
Colpito dalla nutrita presenza di fedeli, “una domanda mi sale dal cuore – ha esordito l'Arcivescovo all'omelia: come mai nel sabato pomeriggio di una bella giornata tanta gente viene in chiesa per accogliere il nuovo parroco? In una società dai legami fragili, molti, di tutte le generazioni, sono qui”. Questo “è andare in controtendenza”. 
Rivolgendosi ai giovani li ha esortati a “portare nel cuore questa fotografia, tanta gente di tutte le età attorno a P. Giovanni: questo è il volto bello della Chiesa”. Ha invitato a guardare al nuovo pastore con simpatia, benevolenza e partecipazione, ma anzitutto con sguardo di fede. Ha auspicato che, oltre ai punti di riferimento “non pochi e non piccoli” già esistenti, si moltiplichino anche i luoghi di servizio e di formazione. 
Ha ringraziato poi il Consiglio pastorale e i presenti, nella speranza che “la partecipazione umile, discreta, concreta possa crescere e debordare in tutto il quartiere”. Ha esortato P. Giovanni a insegnare alla comunità a “vedere l'Invisibile, a scoprire Dio nelle circostanze della vita” perché “non c'è situazione umana dove Dio non sia presente”; ed ancora a insegnare con l'esempio che “la via del discepolo è la via del Maestro”. Un grazie del Cardinale è quindi andato alla comunità dei Vincenziani “per la generosità, prontezza e passione con cui hanno accolto la richiesta del Vescovo di prendersi cura di questa parrocchia”, in particolare al Padre provinciale Pietro Angelo Fanzaga e a P. Giovanni, per aver accettato questo nuovo servizio pastorale in diocesi. 
Al termine della celebrazione P. Burdese ha espresso agli “amici” presenti stima ed affetto e si è detto “da subito” bisognoso delle loro preghiere. Per questo ha chiesto un momento di orazione silenziosa per lui e il suo ministero. “Voi siete la mia famiglia spirituale. Io – ha proseguito – mi sforzerò di essere il padre di tutti, soprattutto dei più bisognosi, spiritualmente e corporalmente”. “Agli occhi di Dio, le persone concrete sono il fondamentale principio non negoziabile, tanto che per ognuna di loro si è fatto uomo, si è fatto crocifiggere ed è risorto”. 
Graziella Merlatti                                                                                                                                         

 

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