Una tradizione che si sta ormai consolidando: le parrocchie partecipano sempre più numerose, i catechisti sono consapevoli di quanto siano importanti incontri come questo per aiutare i ragazzi a comprendere la forza del sacramento che ricevono e che completa il loro cammino di iniziazione cristiana. Inoltre, fanno esperienza della realtà più ampia della diocesi, al di là della propria parrocchia.
Durante l’incontro in Cattedrale, i ragazzi hanno potuto ascoltare la bella testimonianza di don Andrea Carcasole, ordinato sacerdote domenica 27 novembre; con parole semplici e coinvolgendo alcuni dei ragazzi, don Andrea ha raccontato la sua esperienza vocazionale: ci sono voluti ben tre anni prima di mettersi in gioco e rispondere sì a una chiamata che non si sa dove ti può portare, con tutti i dubbi e le incertezze che comporta. Una volta deciso che forse la sua gioia poteva venire davvero dalla scelta del sacerdozio, don Andrea è entrato in seminario iniziando un lungo e faticoso cammino che lo ha portato oggi ad essere sacerdote della diocesi di Genova: “Non bisogna pensare che la strada sia facile, ma affidandosi al Signore le fatiche diventano sopportabili, nella certezza che Lui ci accompagna sempre” – ha detto don Andrea ai cresimandi e cresimati.
Dopo un momento di ascolto della Parola, di preghiera comunitaria e di canto, ha portato la sua riflessione il Cardinale Arcivescovo che ha ringraziato tutti per la loro presenza, ricordando ai ragazzi quanto sia prezioso il dono dei loro catechisti che si mettono al loro servizio solo per amore, non certo per riceverne qualcosa in cambio. Ha invitato i ragazzi a non avere paura di professare la loro fede: “Considerati i tempi in cui viviamo, dovete essere dei combattenti! Abbiate sempre fiducia; ve lo dico perché possiate essere sempre più ancorati al Signore”.
Gli adolescenti oggi sono spesso preoccupati di apparire, di inseguire una bellezza che sia soprattutto fisica e certamente i valori della società di oggi non li aiutano a intraprendere strade più solide: “Per essere belli, cari ragazzi, bisogna essere buoni! – ha detto l’Arcivescovo -; quante persone belle io vedo soprattutto in tarda età, quando la bellezza fisica comincia a declinare. Vedo la bellezza negli occhi, nello sguardo, nel sorriso! Voi certamente non siete belli quando fate i bulli, perché in quel caso siete soltanto sciocchi; così come quando fate i prepotenti con i più deboli. Gesù ci vuole belle persone! Se imparerete a guardare con occhi diversi, vedrete che intorno a voi ci sono tantissime persone belle!”.
Infine, il Cardinale ha invitato i ragazzi ad avere lo sguardo fisso a Gesù, a cercarlo senza paura perché soltanto Lui è la strada che puòrenderli felici: “Gesù è il tesoro nascosto che dobbiamo cercare anche quando costa fatica; è lui il tesoro vero! Per incontrarlo dobbiamo impegnarci nella preghiera, nella partecipazione alla S. Messa, anche quando non ne abbiamo voglia…, state sicuri che ne sarete ricmpensati!”.
All’uscita dalla Cattedrale, ad ogni ragazzo è stato consegnato un regalo: una calamita che ricordi loro chi stanno cercando; un piccolo segno che potranno portare con sé in futuro quando avranno la loro casa e potranno ripensare a questa giornata così speciale.