Alla presenza di S. Eminenza il Cardinale Angelo Bagnasco è stato presentato mercoledì 17 dicembre il restauro dell'affresco raffigurante il Sinodo Provinciale del 1574, importante testimonianza storica di un evento religioso e culturale che distingue l'Arcidiocesi di Genova come prima diocesi in Italia che provvide a convocare il Concilio della Provincia Ecclesiastica, su indicazione dei rinnovati principi del Concilio di Trento. L'arcivescovo Cipriano Pallavicini (1567-1586) invitò a parteciparvi i vescovi delle diocesi suffraganee negli anni precedenti al 1574, data in cui fu pubblicato il corpus dei decreti, che segnala la partecipazione delle diocesi di tutta la Liguria, del basso Piemonte e della parte settentrionale della Corsica con le Diocesi di Nebbio, di Mariana e Accia. Anche se il Concilio Ecumenico aveva stabilito che i Sinodi Provinciali si dovevano tenere ogni tre anni, in pratica la prassi ecclesiale non ne previde altri per oltre quattro secoli: solo in epoca contemporanea, nel 1950, il Cardinale Giuseppe Siri convocò un nuovo Concilio Provinciale.
Sappiamo dalle fonti storiche e letterarie che il Salone era stato affrescato da Luca Cambiaso con scene tratte dall'Antico Testamento, e che questa fu una delle sue ultime opere prima della sua partenza per la Spagna, nel 1583. Tutto andò perso nel rovinoso bombardamento del 19 maggio 1944: si salvò solo la parete con l'affresco del Sinodo, mentre gran parte dell'antico palazzo, compresa la Cappella arcivescovile, furono demolite.
La ripresa dell'affresco nel periodo post bellico ha garantito la conservazione anche se non perfetta e idonea del dipinto, ma oggi dopo quasi cinquanta anni, l'affresco del Sinodo ha ripreso la sua luce originaria, grazie all'intervento di Gianni Casale, restauratore che per anni ha lavorato presso la Soprintendenza e oggi è responsabile del Laboratorio di restauro dell'Accademia Ligustica. I lavori sono stati diretti dalla dottoressa Paola Traversone, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria e hanno interessato tutta la superficie pittorica dell'affresco, che a seguito del bombardamento aveva subito pesanti danni dovuti all'onda di ritorno della deflagrazione, che ha leso la vera natura del supporto dell'affresco, creando fenditure, sacche e rigonfiamenti. La pulitura ottocentesca con solventi forti ha creato sgocciolature e scompensi cromatici con conseguenti bruciature, svelature e impoverimento della superficie pittorica: le grandi lacune sono state campite con colori a tempera, secondo il criterio del restauro calligrafico e compensativo, metodologia che ha permesso di recuperare la grande lacuna inferiore, sulla quale si è intervenuti ricreando l'antico pavimento semplice, ridisegnato secondo le regole della prospettiva centrale.
In questa festosa occasione il Cardinale Arcivescovo ha conferito a Gianni Casale l'onorificenza pontificia dei Cavalieri di San Silvestro, in riconoscimento e ringraziamento per tutti lavori di restauro svolti in molti anni presso le parrocchie e gli oratori dell'Arcidiocesi, in modo spesso disinteressato, ma sempre competente: il suo lavoro instancabile ha permesso di salvaguardare numerose opere d'arte, in diverse tecniche artistiche, a prova della sua comprovata esperienza e innegabile capacità. Le diverse procedure tecniche saranno oggetto di un nuovo e più partecipato incontro che si svolgerà nei primi mesi del nuovo anno, in collaborazione con le Soprintendenze e l'Università di Genova.
(Ufficio Beni Culturali-Arcidiocesi di Genova)