L’Arcivescovo nel discorso di fine anno: «Chiesa e Città siano unite nell’aiutare chi è nella tribolazione»

Come da tradizione, Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, ha recitato questa sera nella chiesa del Gesù in Piazza Matteotti il Te Deum, cui è seguito il tradizionale discorso alla Città e alla Diocesi.

Molti i temi affrontati in chiusura di questo difficile anno 2020. In particolare, Mons. Tasca si è soffermato sui problemi legati al mondo del lavoro, acuiti dalla pandemia in corso, e sulla situazione sanitaria ancora in atto, che ha portato molti lutti nelle famiglie unitamente ad un senso di angoscia e smarrimento.

Da Mons. Tasca sono giunte anche parole di ringraziamento per l’accoglienza riservatagli da Genova, una città bella, con un passato glorioso, abitata da persone forti e tenaci.

La Chiesa genovese sta continuando in questi mesi di emergenza sanitaria la sua azione pastorale e di servizio, con nuove forme, ma rimanendo sempre accanto alla gente e ai suoi bisogni.

L’inaugurazione, nella scorsa estate, del viadotto Genova San Giorgio, costruito in tempi rapidissimi e modello di efficienza, deve essere, ha detto l’Arcivescovo, da stimolo alla realizzazione dei tanti progetti che Genova attende da tempo.

L’arrivo del vaccino anti Covid, ha detto in conclusione, rappresenta la speranza per il nuovo anno che va ad iniziare. Dall’Arcivescovo, infine, l’appello a che la Chiesa e la Città si trovino sempre unite nel sostegno a chi è nella tribolazione.

 

IL DISCORSO INTEGRALE DELL’ARCIVESCOVO

IL VIDEO

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

condividi su