Veglia missionaria Diocesana con l’Arcivescovo – LE FOTO e IL VIDEO

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Giovedì 28 ottobre in Santa Maria di Castello si è svolta la Veglia missionaria diocesana, presieduta da Mons. Marco Tasca.

Hanno offerto la loro testimonianza Mons. Piero Pigollo, di ritorno dalla missione interdiocesana a Cuba, e Padre Pier Luigi Maccalli, missionario SMA, che ha raccontato la sua drammatica esperienza di sequestro durato oltre due anni nel deserto africano.

Riportiamo una riflessione di Don Francesco Di Comite, Coordinatore dell’Ufficio Missionario.

L’inizio è stato l’invito del nostro Arcivescovo Mons. Marco Tasca a guardare l’appuntamento della Veglia in modo nuovo. Abbiamo, così, cercato una chiesa significativa, Santa Maria di Castello, affidata alla gestione dei Missionari della Sma. Con un po’ di incertezze abbiamo fissato l’inizio alle ore 18.00 per non creare un ritardo alla cena in famiglia. Il coro Musica del Mondo, arricchito di altri componenti, ha animato la liturgia rendendo la preghiera coinvolgente e con l’Equipe Diocesana Missionaria (che ringrazio per la competente presenza ed entusiasmo) abbiamo snellito la traccia proposta dal Centro nazionale, lasciando la centralità al Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale e ai testimoni. Il clima di preghiera e di meditazione ha dato peso e profondità.

Una bella veglia che ha scaldato i partecipanti del fuoco dello Spirito per una efficace animazione missionaria. Accesi da un amore che ci “spinge” ad essere testimoni, così ha esordito Mons. Piero Pigollo nella sua testimonianza sulla missione interdiocesana di Cuba, la meditazione ha ripreso le parole dei discepoli: “Abbiamo trovato il Messia” (Gv 1,41). Come don Piero suggeriva, siamo sempre “ancora nella caccia al tesoro” ma questo non impedisce di dire “grazie al Signore per avermi chiamato nella Chiesa; questa sera sono contento di condividere con la Chiesa”.

“Essere Chiesa è sentirmi a casa qui come a Cuba”. Il clima famigliare don Piero riesce sempre a crearlo attraverso la capacità di condividere quello che ha nel cuore. “Un Dio di compassione, per partire insieme”.

La Chiesa non si ferma nei confini del proprio territorio ma diventa inclusiva di altro territorio per mandato di Gesù. Don Piero ci ha accompagnato, sul senso della Chiesa missionaria, a non preoccuparci dei pochi che siamo, ma della bellezza di andare in famiglia oltre oceano.

Anche nel niente, nella apparenza di una incapacità di fare qualcosa, si condivide l’amicizia; la presenza è condividere gioie e speranze. Specialmente con i disabili o la sofferenza dell’alcolismo. Don Piero ha ricordato che non abbiamo fatto niente, ma il modo di Gesù è proprio il niente che diventa il tutto; don Piero è stato presente nella sua saggezza, nella preghiera e nella bontà.

Nella seconda testimonianza offerta, Padre Gigi Maccalli ha ripercorso la sua prigionia aiutandoci a vedere nelle note di dolore e di privazione il senso di un Dio che libera, che ti libera non dalle catene ferrose e fastidiose ma aprendo spazi di libertà in cui non viene meno quel Signore che si avvicina a te sulla croce dispensandoti di olio profumato e di acqua per trovare forza.

Paradossalmente è stato rapito un uomo di condivisione e di relazione, missionario di una piccola comunità a cui si è chiesto nel deserto di non comunicare. L’impossibilità di relazione è stato a volte più atroce delle catene.

Mons. Tasca, commentando il brano del Vangelo (Matteo 11,7) ha parlato di Giovanni Battista, che si fa delle domande. Un servizio bello nel mondo per diventare uomini e donne che sanno fare domande: “facciamoci le domande che storia sta facendo a Dio”.

Che siete andati a vedere nel deserto? Per vedere occorre uscire. Solo uscendo si può vedere. La missionarietà è uscire, forse, anche da noi stessi, dal nostro stile di vita e il Signore insegni come fare questo.

Don Francesco Di Comite

 

Alcune foto della veglia

 

La registrazione