“ANTATE e INVIATE!” questo è l’invito che ci viene proposto per la giornata che la chiesa celebra memoria dei martiri missionari che si terrà il 24 marzo, ripreso dalle parole del brano del vangelo di Matteo.
In vista di questo giorno, la proposta dell’ufficio missionario diocesano è stata quella di ripercorrere la via della Croce, passo dopo passo, stazione dopo stazione, con chi ha amato l’Amore sino a donare la propria vita.
“la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio. Instancabile! Dio, grande nell’amore e ricco di misericordia, è sempre in uscita verso ogni uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno, malgrado l’indifferenza o il rifiuto.”
(Messaggio del Santo Padre Francesco per la XCVIII Giornata Missionaria Mondiale 2024)
Quest’anno, nel mondo, sono stati uccisi 13 “missionari” cattolici, di cui 8 sacerdoti e 5 laici. Nel dettaglio, in Africa sono stati uccisi in tutto 6 uomini (2 in Burkina Faso, 1 in Camerun, 1 nella Repubblica Democratica del Congo e 2 in Sud Africa), 5 in America (1 in Colombia, 1 in Ecuador, 1 in Messico, 1 in Honduras e 1 in Brasile) e due in Europa (1 in Polonia e 1 in Spagna). Dal 2000 al 2024 il totale dei missionari e operatori pastorali uccisi è di 608.
Abbiamo pregato la Via Crucis nel Vicariato Prà-Voltri-Arenzano nella parrocchia di S. Ambrogio, alternando stazioni, meditazioni e testimonianze di chi vive (in realtà più vicine o più lontane), alla luce della Parola incarnata, nella quotidianità, una vita piena nella donazione di sé al fratello bisognoso, nella lotta alle ingiustizie e nel prendere posizione davanti a atti di prepotenza, ricordando che anche nelle situazioni umane più drammatiche può accendersi una luce di Speranza.
Ad ogni stazione abbiamo acceso una piccola luce e l’abbiamo posizionata sulla Croce, segno che ogni vita donata alla sequela di chi per primo ci ha insegnato cosa vuol dire amare sino alla fine (Gv 13,1) è una luce che si accende e mai può perdere il suo splendore perché trae origine dalla sorgente della vita per la vita, Cristo luce del mondo.
Il 24 marzo ricordiamo i missionari martiri e questa data è la ricorrenza del giorno in cui è stato assassinato di San Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador, avvenuta nel 1980. Il suo impegno in lotta contro un regime indifferente alle condizioni dei più deboli e dei lavoratori e la sua figura così vicina e attenta agli ultimi, lo resero un punto di riferimento, ha incarnato il simbolo di una vita cristiana attenta alla preghiera e alla Parola, così come all’attenzione per le sorelle e i fratelli rimasti ai margini della società.
Da qui l’idea di istituire la Giornata dei Missionari Martiri per ricordare tutti coloro che mettono la propria vita al servizio del Vangelo e degli ultimi.