Dal 1° al 7 febbraio scorsi, ho avuto modo di accompagnare il Vescovo Ausiliare Mons. Nicolò Anselmi, nella visita alla nostra missione genovese – chiavarese a Cuba, dove opera come sacerdote fidei donum il nostro Mons. Piero Pigollo. Un incontro con la comunità molto interessante e arricchente dal punto di vista pastorale e spitrituale. Un arricchimento personale per ciò che riguarda l’esperienza di fede: ci si rende conto davvero della ‘Cattolicità’ della Chiesa, della sua universalità che non la porta a perdere la dimensione materna e familiare che la contraddistingue. Si potrebbe pensare che in una struttura così grande si possa perdere la visione calorosa della fraternità e della familiarità; mi è sembrata invece ancora più viva. A Cuba si ha l’impressione di poter realizzare quelle parole bibliche che dicono “Ecco il momento favorevole, ecco l’ora della salvezza”. Paradossalmente sembra di entrare in una nuova opportunità di evangelizzazione: anche le parole del vescovo locale della Diocesi di Santa Clara, hanno dato l’impressione di una nuova stagione da sfruttare per portare la parola del Vangelo. I nostri missionari lavorano tanto in situazioni non sempre agevoli, ma di fronte a persone assetate della parola di Dio e persone desiderose e vogliose di conoscere profondamente la via della fede. I nostri missionari lavorano in un clima di grande rispetto e stima: sono voluti bene, non solo i presenti, ma spesso vengono ricordati con grande affetto anche coloro che vi sono stati negli anni precedenti, anche dal Vescovo, per la loro preparazione, la loro disponibilità a collaborare sempre con il clero locale. Davvero per me una bella sorpresa conoscere un mondo lontano, ancora genuino, ma bisognoso ancora di molte cose materiali. Quante cose possiamo fare! In tantissimi modi ancora ci possiamo adoperare per questi fratelli che hanno lottato e lottano per la loro fede, visto che non vivono in un contesto politico di democrazia, quindi tutto è più difficile. Ne è valsa la pena vedere e rendersi conto e questo mi porta a fare un piccolo mea culpa nel non aver ricordato troppo, in passato, questi confratelli che operano molto bene in situazioni più sfavorevoli; credo sia giusto che le chiese si aiutino tra loro: si è tentati di pensare che c’è tanto bisogno qui… si, certamente, siamo anche pochi preti qui, ma anche la vedova del Vangelo ha messo a disposizione tutta la sua elemosina… Forse dovremmo avere più fede e credere che proprio la generosità nel mettere a disposizione di chi ha meno di noi, possa intenerire il cuore del Padre, e dare così anche a noi tante benedizioni, sotto forma di nuove, numerose vocazioni alla vita consacrata, alla missione, e soprattutto alla santità.
Don Alessandro Buccellato