Missione di Cuba: Avvento di attesa e preparazione

La Chiesa cubana vive l’Avvento con una certa effervescenza. Più che per l’attesa della venuta gloriosa di Cristo (nessuna rilevanza a livello culturale, del resto come in Italia), per l’approssimarsi del Natale.
Il catechismo, che lungo il corso dell’anno langue abbastanza, rivive: ai bambini piace essere coinvolti nelle recite/canzoni natalizie.
A livello parrocchiale insisto abbastanza sul fatto che tutti quelli che fanno la Comunione devono confessarsi (lo stesso che in Quaresima). Una metà di loro lo fanno; c’è una buona fetta di signore anziane che fanno la comunione ma non si confessano mai.
Ogni anno organizziamo una liturgia penitenziale, che l’anno scorso è andata deserta perché tutti quelli che si confessano l’avevano già fatto in maniera individuale. Quest’anno l’abbiamo programmata per un martedì pomeriggio, pensando soprattutto alle persone anziane che, volenti o nolenti, sono la maggior parte delle persone che partecipano alla Messa. Tra l’altro ormai non si può più approfittare della presenza degli altri sacerdoti del vicariato, per la crisi del combustible che costringe a limitare gli spostamenti all’essenziale.
L’Avvento permette di dare un po’ più di alimentazione spirituale, con il ritiro d’Avvento: due orette una domenica pomeriggio. È un appuntamento atteso dalle persone impegnate, e vi partecipa un certo numero di persone oltre a loro, ma mai come alla Messa domenicale. Quest’anno ho chiesto a don Claudio che me lo predichi; io lo sostituirò celebrando le sue Messe della domenica pomeriggio.
Sensibilizziamo i parrocchiani perché visitino i malati, e che segnalino quelli che desiderano la visita del sacerdote: in questo si fa abbastanza fatica.
Prima della Messa di mezzanotte avremo quest’anno un concerto natalizio, con il coro di bambini della casa di cultura municipale: l’insegnante di canto, oggi quarantenne, era da ragazza molto inserita in parrocchia, e forse riprenderà presto a partecipare alla Messa. Nel frattempo ha piacere di collaborare a questa attività, e capisce che può essere una maniera di avvicinare alla Chiesa i bambini e i loro genitori. Sono processi lunghi, ma che lasciano intravedere ogni tanto qualche frutto.
Nell’ottava di Natale abbiamo programmato, la domenica 31 dopo la Messa delle 10, un momento in cui tutte le realtà parrocchiali faranno un “numero”: un canto, una scenetta, o qualsiasi altra cosa. E quest’anno per la prima volta ci saranno i due gruppi Alpha di Santo Domingo: contiamo che a fare il numero siano soprattutto gli invitati, per evitare il noto fenomeno delle “vacche di Mussolini”, conosciuto anche qui anche se senza questo nome.
Tutto quello che vi ho detto riguarda il centro parrocchiale, Santo Domingo. A Rodrigo confesso pure, in maniera individuale, e il pomeriggio del giorno di Natale si celebra la Messa con tutte le comunità lì attorno; e seguono i “numeri” di tutte le comunità.
Buon Avvento a tutti!

Don Paolo Benvenuto