La vera missione è l’incontro gioioso con i fratelli

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La scorsa settimana ho incontrato a Cavi di Lavagna i Padri della Consolata di Torino: la loro presenza a Genova presso la Chiesa di san Pietro in Banchi dal 1942 al 1982, è stata significativa per la realtà cittadina. Lasciarono, poi, Genova per la riviera ligure, ma il loro rapporto di cooperazione si è mantenuto attraverso alcuni membri dell’istituto originari di Genova: p. Giovanni Marconcini, p. Aldo Parodi, p. Vincenzo Salemi, p. Lucio Abrami (deceduto l’8 novembre 2020) e p. Paolo Marrè.

L’incontro presso la Casa Missionaria di Lavagna è stata attesa e semplice: un momento conviviale di amicizia come se ci fossimo conosciuti da sempre e sempre rimasti in contatto in questi anni. Ho assaporato la “passione della missione” che colora i rapporti in modo inatteso abitando i cuori e accogliendo, con “lo spirito dell’ospitalità”, l’invitato con onore e benevolenza.

La testimonianza dei missionari che hanno lavorato con la passione del Regno riscalda e rianima i cuori. È evidente il cambiamento che stiamo vivendo nella pastorale “missionaria” attraverso il capovolgimento dei valori e del nostro tessuto sociale. Non tutto è perso: attraverso il servizio dei pionieri dell’evangelizzazione, secondo la multiforme fantasia dei vari carismi, il fuoco dello Spirito rimane sempre acceso.

Ritroviamo, così, in moltissime famiglie, coppie, giovani, ragazzi e anziani una inaspettata forza e gioia nel fare fraternità e nel servire la Chiesa, comunità di famiglie.

La sfida è sempre impegnativa: la strada è stata tracciata da tante persone generose e disponibili al progetto di Dio, il seme è stato piantato e nulla è andato perso: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mc 13,24). Se il progetto salvifico di Dio diventa il fondamento della missione allora l’intera pastorale diventerà tutta missionaria.

Allora anche una semplice presenza come quella dei nostri missionari incontrati a Lavagna, p. Lino, p. Saverio e p. Aldo Parodi (originario della parrocchia di N. S. della Neve in Bolzaneto), diventa il paradigma della Presenza di Dio e della sua opera di salvezza.

Ogni piccola comunità (parrocchiale, religiosa, e familiare) che sgorga dal cuore della fede sarà un segno efficace della ripresa dello slancio missionario segno di attrazione e di interesse per la Chiesa.

Quando la Comunità credente non avrà timore nel rinnovarsi dall’interno, troverà lo Spirito di Dio che la precede lavorando nel silenzio dei cuori chiamando tante persone a una vita migliore, fondata su Dio, sperimentando la chiesa come luogo della presenza di Dio e non come un’agenzia sociale, on una ONG qualunque.

don Francesco Di Comite