Celebrazione domenicale in assenza del presbitero in attesa dell’Eucaristia – SUSSIDIO E INTERVISTA A DON CALABRESE

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In questi ultimi anni, nella vita ecclesiale delle nostre Parrocchie, è emerso e sta emergendo sempre di più il problema delle “Assemblee festive nel Giorno del Signore in assenza del presbitero”. Il diminuire dei sacerdoti, con il conseguente aumento del numero delle Comunità affidate ad un solo Parroco, fanno sì che diventi sempre più difficile garantire l’Eucaristia festiva in tutte le Parrocchie.

Come ci invita costantemente a fare Papa Francesco con il suo Magistero, non dobbiamo guardare al passato con nostalgia, cadere nello sconforto o peggio nella rassegnazione. Dobbiamo invece guardare al futuro con fiducia e con la capacità di pensare ad un nuovo modo di vivere la vita ecclesiale, nella quale attivare sempre più i ministeri e i carismi scaturiti dal Battesimo e già vitalmente presenti nelle nostre Comunità, in particolare il ruolo dei laici. La formazione dei laici – uomini e donne – in vista di nuovi ministeri all’interno delle nostre Comunità, come ci viene ricordato dal Papa nella Lettera apostolica in forma di Motu proprio, «Antiquum ministerium», con il quale si istituisce il ministero di Catechista (10 maggio 2021), non è solo la sfida del futuro ma l’impegno inderogabile di oggi. Siamo consapevoli che il “Giorno del Signore” è centrale per la vita di ogni cristiano, chiamato a “Santificare le feste”. L’Eucaristia rimane il centro, la fonte e il culmine della vita della Chiesa ed ha un valore insostituibile, perché rende presente in modo unico il Signore attraverso la Liturgia della Parola e la Frazione del Pane. Rimane dunque fondamentale celebrare l’Eucaristia ogni domenica come Comunità, sotto la presidenza del Presbitero. L’Eucaristia, proprio perché è così importante, va celebrata bene, con cura e con calma; deve essere partecipata da tutta l’assemblea cristiana, nella diversificazione dei diversi ministeri; e il sacerdote non può trasformarsi in un moltiplicatore di Messe, a scapito della qualità delle celebrazioni e del suo stesso equilibrio psico-fisico personale. Inoltre, il dover “correre” da un luogo all’altro ogni domenica, senza la possibilità di un prima e di un poi necessari per incontrare e relazionarsi con i fedeli, svilisce la Messa stessa, che è il Sacramento della comunione. Non a caso la Legge canonica pone dei limiti precisi ai sacerdoti sul numero delle celebrazioni delle Sante Messe. Esse, nei giorni festivi possono essere ordinariamente due; tre con l’autorizzazione del Vescovo.

Per questo, le nuove situazioni pastorali che si stanno creando in Diocesi, ci stimolano a mettere in atto possibilità diverse per vivere cristianamente il “Giorno del Signore”, pur sapendo che l’Eucaristia rimane centrale e va garantita il più possibile e che non dev’essere confusa o posta in alternativa con altre modalità di Celebrazioni comunitarie. Spesso la vicinanza delle parrocchie permette a chi lo desidera di potersi spostare per potere partecipare all’a memoria eucaristica nel giorno del Signore.

La nostra diocesi ultimamente si è mossa attraverso la presenza dei diaconi permanenti, a sostenere la vita liturgica di alcune comunità parrocchiali, con la celebrazione della Parola di Dio in attesa del presbitero.

É stato preparato un sussidio per aiutare i diaconi alla celebrazione, prendendo le indicazioni dai documenti della chiesa, come Christi Ecclesia (1988) della Congregazione per il culto e la disciplina dei sacramenti, il documento “il giorno del Signore” (1980) della C.E.I., e il “Rito della comunione fuori della Messa e culto eucaristico” (1980).

Pertanto, quando non sarà più possibile garantire tutte le domeniche, in tutte le Parrocchie la celebrazione della Santa Messa, come già indicano i Documenti citati sopra, si potrà ipotizzare la “Liturgia della Parola”, purché ci siano i presupposti di partecipazione dei fedeli e di una celebrazione dignitosa, animata da un Diacono permanente o da laici, uomini o donne, ministri straordinari dell’Eucarestia, debitamente preparati dall’Ufficio Liturgico Diocesano.

Don Gianfranco Calabrese

Vicario Episcopale per l’Annuncio del Vangelo e per la Missionarietà

 

Sussidio in allegato

 

INTERVISTA A DON GIANFRANCO CALABRESE