“Chiediamo al Signore che ci doni la grazia di saper percorrere strade nuove, secondo il Suo volere, come hanno fatto i Magi”. Questo un passo dell’omelia dell’Arcivescovo pronunciata in San Lorenzo mercoledì 6 gennaio nella solenne S. Messa dell’Epifania, concelebrata dai Canonici della Cattedrale e animata dalla Cappella Musicale.
Commentando le letture e il Vangelo del giorno con l’episodio dell’adorazione dei Magi a Gesù Bambino, Mons. Tasca ha sottolineato che è Dio che guida la storia e che il suo unico grande interesse è che sia conosciuto il Figlio e che “tutto può agire da messaggero di Dio se il nostro cuore sa guardare in alto”.
All’adorazione dei popoli e dei Magi si presenta un bambino inerme, povero, fragile e indifeso, che accetterà di farsi chiamare Re soltanto durante la sua Passione.
Ma chi sono i Re Magi citati nel Vangelo? “A differenza di tanti sapienti che scrutano le Scritture – ha detto l’Arcivescovo – essi hanno saputo alzare il capo, scrutare il cielo con occhi che vedono oltre”. Ed è quello che viene chiesto anche a noi oggi: saper essere uomini e donne che alzano il capo e cercano.
“Questa modalità di vita – ha detto ancora – consente di cogliere anche nella notte più profonda stelle luminose. I Magi hanno visto ‘spuntare’ la stella cometa, non era tutto chiaro, ma hanno cominciato a cercare, si sono messi in cammino. Essi hanno lasciato il loro mondo e hanno intrapreso un lungo viaggio, spinti dalla loro sete di verità e di salvezza. Hanno perseverato! Perché Dio sempre si fa incontro a chi lo cerca con sincerità”.
I Magi, come scritto nel Vangelo, hanno poi ripreso a camminare seguendo ‘un’altra strada’. “Chiediamo la grazia al Signore – ha concluso – di saper cogliere sempre le strade nuove che Lui ci pone innanzi nella nostra vita, perché è importante stare attenti alle indicazioni che Dio ci da, affinchè sappiamo essere suo strumento e testimoni del suo Vangelo”.