La Chiesa nelle zone alluvionate: a colloquio con i vicari territoriali – Guarda il videoservizio

Nei giorni seguenti l’alluvione che ha colpito il ponente genovese, siamo stati in visita nei Vicariati dei quartieri più colpiti e abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni sacerdoti che vi operano.Riportiamo di seguito i loro interventi. Don Claudio Valente, Vicario di Pra’- Voltri – Arenzano «Il problema più grosso nel nostro territorio è rappresentato dalle frane, specialmente nelle zone della campagna, sia nella zona di Pra’, sia di San Rocco; in difficoltà c’è anche la Val Cerusa con Chiale, Fabbriche, Fiorino. In modo particolare Fabbriche: sia lì che qui a Pra’ ci sono tante famiglie che hanno perso la casa e sono sfollate da parenti o amici; la zona della campagna ha subito danni molto seri, ci sono case isolate, difficili da raggiungere. Una famiglia della nostra parrocchia che abita sulle alture è ancora isolata. Sono franate diverse serre di coltivazioni: lavoro perduto che è portato avanti con grande fatica già in condizioni normali e che con questi danni è in ulteriore sofferenza. Un’altra situazione grave è la frana che incombe sull’autostrada, tra Voltri e Pegli, con il terreno che è franato su una serra che è crollata. La settimana scorsa nella zona del porto c’era stata anche una tromba d’aria che ha provocato diversi danni. 
Le chiese della zona non hanno subito danni particolari a parte  Fiorino, ma senza problematiche preoccupanti». Don Francesco Laria, Vicario di Pontedecimo – Mignanego «Molte famiglie che hanno attività commerciali o negozi stanno cercando di ripartire dopo l’alluvione dello scorso 15 novembre; qui a Pontedecimo i danni  più grossi sono nella parte bassa; alcuni negozianti hanno avuto seri problemi, con il fango alto fino 1 metro. Alcune attività, tra cui un carrozziere e un supermercato, hanno avuto il fango addirittura fino a 2 metri. La zona più alta del Vicariato è isolata in due punti, uno verso Fumeri e l’altro verso Cesino. Dieci famiglie sono in attesa che vengano liberate queste zone. Nella zona della Rimessa una famiglia è stata sfollata per motivi di sicurezza. 
Speriamo che le autorità riescano a intervenire al più presto. Domenica con tanti ragazzi abbiamo cercato di collaborare da subito per aiutare chi era in difficoltà. 
La gente ha voglia di ripartire con speranza, ma si interroga sulla condizione del territorio: probabilmente andando avanti nel tempo le situazioni a livello naturale saranno sempre queste, quindi bisogna cercare di intervenire il meglio possibile per prevenire altri disastri. In questa zona l’ultima alluvione ridale al 1993. Le chiese della zona non hanno subito danni». Don Aniello Benedico, Vicario di Bolzaneto «Ho fatto un sopralluogo nelle parrocchie di tutto il Vicariato e in nessuna chiesa ci sono stati danni. Nella zona di Geo di Ceranesi c’è qualche frana proveniente dalla strada provinciale, ma situazioni gravi non ce ne sono. La parrocchia di San Quirico ha avuto qualche allagamento in chiesa e nella canonica, mentre la parrocchia del Serro è rimasta senza luce. Più che altro a essere colpite sono state diverse famiglie della nostra vallata, soprattutto a causa di alcune frane. Il disastro più grande rimane quello del cimitero della Biacca. Ci dispiace moltissimo perché in passato sono stati fatti diversi richiami al Comune sollecitando un intervento  per il muro pericolante del cimitero,  ma non è mai stata data alcuna risposta! Il risultato è che 70 bare sono precipitate nel torrente e, aprendosi, hanno fatto disperdere i resti delle persone defunte. 
Ringrazio di cuore il nostro Arcivescovo che in queste situazioni è ancora più vicino alla gente e vuole essere accanto alle persone che in questa circostanza hanno perso i resti dei propri famigliari. Una S. Messa sarà celebrata giovedì 20 novembre nella Chiesa di N.S. della Neve alle ore 18».Don Giovanni Battista Guastavino, Parroco di Busalla«Ore 11,20 di sabato 15 novembre, un mese dopo l’alluvione che ha colpito Montoggio, dopo alcune ore di pioggia intensa, la strada statale diventa un fiume impetuoso che trascina con sé bidoni e quanto incontra sul cammino. Il Migliarese, torrente affluente dello Scrivia, apre una voragine in Via Roma e inonda un’abitazione, travolge poco più avanti auto e sventra i negozi e le abitazioni al pian terreno di Piazza Garibaldi e Via Mazzini; il rio Chiappa allaga Via Vittorio Veneto. Il centro di Busalla è un disastro! Parzialmente interrotta la rete del gas e un tubo dell’acquedotto è tranciato da uno smottamento franoso alle Cascine. L’inondazione ha colpito quasi tutte le attività del centro del paese: distrutti alcuni negozi e ristoranti, allagati e ricoperti di fango i magazzini e le cantine.
Visitando i negozi e le attività colpite, si è riscontrata tanta voglia di ricominciare, sostenuta dalla collaborazione e dalla solidarietà ricevuta da tutta la comunità».     

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