Domenica 30 marzo a S. Teodoro è stata una giornata di festa, una bellissima festa, vissuta nel ricordo di don Bruno Venturelli, il don per eccellenza per molti dei presenti, venuti qui, oltre che dal quartiere, da varie parti della città e anche da fuori città… Uno dei tanti, un signore anziano dice: “Oggi io vivo a Torino, ma mi sono fatto accompagnare qui da mia figlia: volevo, dovevo esserci” e così molti altri. Tanti di noi che abbiamo conosciuto don Bruno, lo abbiamo immaginato come lo avevamo visto tante volte, alto, imponente, con la veste bianca che i Canonici Lateranensi indossavano in chiesa la domenica, alla sommità della scalinata che dà accesso alla chiesa, a guardare (e anche a controllare) ciò che stava avvenendo davanti alla “sua” chiesa. E, in qualche momento abbiamo sperato di vederlo comparire davvero.
La chiesa era affollata, come nelle grandi occasioni. La celebrazione della S. Messa è stata presieduta da Mons. Marco Doldi, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Genova e concelebrata dal Padre Provinciale dei Canonici Regolari Lateranensi don Ercole Turoldo, arrivato da Roma, dal parroco Padre Omar Mazzega, da altri canonici confratelli di don Bruno, venuti per l'occasione da varie città, e da sacerdoti genovesi che hanno conosciuto e apprezzato don Bruno: Mons. Luigi Molinari, delegato arcivescovile per la vita sociale e il mondo del lavoro, don Sergio Galletti, assistente spirituale diocesano dell'OFTAL, don Michele De Santi, Cancelliere della Curia Arcivescovile.
All'inizio della messa il Parroco P. Omar, che è qui da soli sette mesi, ha rivolto parole di saluto a Mons. Doldi, ai sacerdoti presenti, alle autorità civili e militari, ad un folto gruppo di parenti di don Bruno, arrivati da varie parti d'Italia, e a tutti i fedeli, quindi ha detto di don Bruno ciò che le testimonianze dei parrocchiani gli hanno permesso di capire: don Bruno è stato, per tante persone, per i suoi parrocchiani e per chiunque si sia rivolto a lui, il buon samaritano. È davvero la più bella definizione che si potesse dare del nostro don.
Durante l'omelia mons. Doldi ha sottolineato come, a distanza di pochi giorni, il Comune di Genova abbia dato un riconoscimento a due sacerdoti che hanno speso la propria vita per gli altri: il Grifo d'oro conferito a mons. Luigi Traverso, per tanti anni parroco di S. Siro, e l'intitolazione della piazza a don Bruno Venturelli. Mons. Doldi ha preso spunto da questi eventi per soffermarsi sulla figura dei tanti sacerdoti che vivono così, appunto da buoni samaritani, il loro ministero. Sono arrivate al cuore dei presenti, che lo hanno sottolineato con un applauso, le parole pronunciate sul don da un suo confratello, che è stato parroco di S. Teodoro, don Pietro Benozzi, che don Bruno considerava il suo “figlio spirituale”.
Alla fine della messa la cerimonia civile sul sagrato; numerose le autorità e le personalità presenti: in rappresentanza del prefetto Raffaella Corsaro, per il Questore Laura Amato, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di S. Teodoro maresciallo Andrea Ferlito. Hanno illustrato la figura di don Bruno Edmondo Forlani in rappresentanza del Municipio Centro Ovest, l'assessore Valeria Garotta che rappresentava il Sindaco Marco Doria, don Ercole Turoldo, che ha ringraziato il Comune per questo riconoscimento al suo confratello ed ha sottolineato come il nome di don Bruno nel quartiere sia anche la testimonianza della plurisecolare presenza dei Canonici Lateranensi a Genova.
Ha ringraziato poi particolarmente le persone da cui è partita l'iniziativa di intitolare la “piazzetta” a don Bruno, persone guidate e coordinate da Emilio Molinari, uno dei “ragazzi di don Bruno” che si è fortemente speso per ottenere questo risultato. Ha concluso gli interventi il Presidente della Regione Claudio Burlando, che ha parlato con il cuore, da amico, quale è stato, di don Bruno; con lui, dalle varie posizioni occupate nelle istituzioni della nostra città, Burlando ha vissuto tanti degli eventi che ieri sono stati ricordati. Fra le numerose persone presenti in chiesa e in piazza c’erano Bruno Orsini, Alessandro Repetto, Mario Tullo, Pippo Rossetti, Gianni Plinio e tanti altri, perché domenica è stata una giornata bella, di incontri, di rievocazioni, un ritrovarsi fra persone che non si vedevano da decenni, il tutto nel ricordo affettuoso del don.
Anna Maria Caminata