Nel terzo appuntamento di venerdì 21 febbraio in Cattedrale, Mons. Marino Poggi, Canonico Penitenziere, ha dedicato la sua riflessione alla prima parte del secondo capitolo, “Evangelizzare oggi”: in particolare i paragrafi dal 15 al 21, “il cuore della lettera pastorale con le intense citazioni tratte dalla Evangelii Gaudium”.
In questo incontro, Don Marino ha sottolineato il legame fondamentale che c’è tra missione e ascolto. La missione non è solo un’iniziativa attiva di annuncio del Vangelo, ma implica anche una dimensione di ascolto profondo.
La Chiesa è intrinsecamente missionaria e ogni cristiano è chiamato a portare la gioia del Vangelo nel mondo. Ma questa missione non è solo una proclamazione esterna; è anche un processo di incontro, in cui la Chiesa deve imparare a “uscire da se stessa” e ad andare incontro agli altri, specialmente ai più lontani.
“La missione – ha rimarcato Mons. Poggi – inizia sempre con l’ascolto. Solo attraverso un ascolto autentico possiamo annunciare il Vangelo in modo che risuoni realmente nella vita degli altri”.
Citando diversi passi della Scrittura che hanno aiutato a comprendere meglio i temi trattati nel capitolo, Don Marino ha affermato che, per poter essere missionari, i cristiani devono essere immersi nella Parola di Dio. Solo se ascoltiamo Dio possiamo veramente portare il Suo messaggio agli altri. L’ascolto della Scrittura e della voce di Dio ci aiuta a essere più sensibili alla realtà che ci circonda.
La missione non è solo l’annuncio a chi non conosce Cristo, ma anche l’invito a stare vicino a chi vive nelle difficoltà. È un processo di accompagnamento e di dialogo, dove l’ascolto è essenziale per costruire una relazione che porta alla vera evangelizzazione.
La missione cristiana, quindi, non si limita a un annuncio unilaterale del Vangelo, ma è una relazione reciproca che nasce dall’ascolto, dal dialogo e dal servizio.
È solo attraverso l’ascolto che possiamo veramente comprendere le necessità di chi ci circonda e portare la luce del Vangelo in modo che risuoni nel cuore di ciascuno.