D iciassette nuovi posti letto che in realtà sono molto più di questo. Sabato 20 Gennaio l’Arcivescovo di Genova, il Card. Angelo Bagnasco, ha benedetto la nuova accoglienza notturna per persone senza dimora presso la parrocchia di S. Francesco alla Chiappetta, a Bolzaneto, in un’ala del convento dei frati francescani che reggono la chiesa. Insieme agli 11 posti inaugurati nel Novembre scorso presso la parrocchia delle Vigne in Centro Storico, questa nuova accoglienza completa l’Opera-Segno voluta dai Vescovi Italiani come eredità del Congresso Eucaristico Nazionale, celebrato a Genova dal 15 al 18 Settembre 2016.
Per le necessarie opere di ristrutturazione dei due ambienti, la Conferenza Episcopale Italiana aveva destinato 450 mila euro tratti dall’8xmille.
Nel caso specifico di Bolzaneto, la cui efficace riqualificazione con accoglienti camere da due o tre letti e luminosi spazi comuni si deve all’architetto Enrico Doria Lamba, si sono aggiunte alcune donazioni private e il contributo di due storici marchi genovesi e di una grande catena di vendita, che hanno offerto parte degli elettrodomestici e tutto il vasellame. Tra Vigne e Chiappetta, la Diocesi si ‘arricchisce’ così di 28 posti letto in più per persone senza dimora ma, si diceva, il risultato è molto più che un nuovo servizio: come da desiderio dell’Episcopato italiano, le due accoglienze sono una nuova espressione di carità e occasione di fraternità per i Vicariati direttamente coinvolti e per tutta la Chiesa genovese, per coloro che vorranno impegnarsi come volontari e testimoniare alla persona in difficoltà la sua piena dignità.
“È con umiltà e gratitudine che siamo qui ad inaugurare un luogo in cui accogliere amici che hanno bisogno di un tetto sicuro e di aria di casa” ha detto il Card. Bagnasco, nel corso dell’omelia pronunciata per la S. Messa celebrata nella parrocchia della Chiappetta, prima della benedizione. “Sappiamo che, in Diocesi, questa non è l'unica accoglienza ma, insieme a quella delle Vigne, questa è ‘Opera-Segno’ del Congresso Eucaristico Nazionale e quindi ha un significato particolare.
È un’opera che rende visibile una grande verità di fede: da Gesù Eucaristia nasce l'amore per i fratelli. Ci sentiamo, infatti, inviati dal Signore, sorgente di ogni bene, affinché gli altri possano percepire una prossimità vera, umana e cristiana.
Nessuna compagnia può colmare la solitudine umana se non c’è il Signore tra noi e con noi: anche in questa nuova accoglienza notturna, dunque, non possiamo limitarci a prestare un servizio ma ci metteremo accanto all'ospite perché senta il tepore dell'amicizia. Sarà necessario un volontariato consistente e fedele, capace di procedere insieme, di sostenersi a vicenda, di pregare prima di ogni servizio, sapendo che l’amabilità viene dalla grazia di Dio e non solo da noi.
Senza preghiera non c'è servizio.
La casa comunicherà calore e farà la differenza tra sopravvivere e vivere, tra soddisfare i bisogni e promuovere la persona.”
In questi mesi di avvicinamento alla apertura delle due strutture, la Caritas Diocesana ha lavorato intensamente con i vicariati per diffondere l’invito al volontariato e formare al servizio: “Sono già 180 i volontari che si sono resi disponibili per le due accoglienze – ricorda Mons. Marino Poggi, direttore Caritas – ma ne servono certamente di più, perché queste realtà diventino una espressione di comunità sostenibile nel tempo.”
“Per quanto riguarda la sola accoglienza della Chiappetta, per il momento abbiamo la disponibilità di 110 volontari” conferma Leonardo Cebrelli, che per Caritas Diocesana ha seguito la fase di approntamento della struttura e ha l’incarico di avviare la presenza del volontariato.
“Provengono dai vicariati di Bolzaneto, Campomorone, S. Olcese, Rivarolo, Sestri Ponente ma vorremmo coinvolgere anche altri vicariati vicini.
L’idea da concretizzare è quella che ogni vicariato si renda responsabile di una settimana di accoglienza.”
“Cari amici – ha concluso il Card. Bagnasco salutando i tanti fedeli che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica – in questo momento il Signore ci sta sorridendo e ci ripete che ci vuole bene e che è questa la strada: dietro a lui e con lui! Nella misura in cui siamo con il Signore, siamo con i fratelli.
Sappiamo che il bene va fatto bene e la nostra coscienza conosce questo grande principio che vale per tutto, nelle nostre case, per i nostri figli, per le nostre relazioni, nelle nostre comunità.
Queste realizzazioni, qui a Bolzaneto e alle Vigne, ancora una volta ribadiscono tale principio e ci dicono che è necessaria una dedizione e una vigilanza continue, nelle piccole e nelle grandi cose.
Siamo confermati dalla convinzione che più facciamo il bene e più ne riceviamo.
Perché tutto questo avvenga, e non è per nulla scontato, ci vuole una ragione alta, che trascende la nostra buona volontà, sincera ma sempre piccola e fragile.
E la ragione alta l’abbiamo toccata con le mani della fede e con la forza del cuore: non è una idea, non è una ideologia, non è un comandamento.
È una persona, la persona viva, vivente e risorta che è Cristo Gesù in mezzo a noi e nei nostri cuori.
È questa la ragione che ci permette di continuare nella fedeltà, in mezzo ad alti e bassi ma con un cuore dilatato perché sia sempre più capace di servire nella carità vera, che è l’amore di Dio per noi.
Come siamo fortunati, cari amici, perché il Signore ci ha dato un briciolo di fede.
Ringraziamo il Signore che ci ha donato un po’ di fede che ci apre orizzonti infiniti nelle piccole cose quotidiane. La presenza di Dio è in noi. Siamo fortunati e quindi responsabili di fronte al mondo. Torniamo sempre a Dio, alla persona di Cristo Gesù, all'Eucaristia che ci dà questa forza.”
Per le necessarie opere di ristrutturazione dei due ambienti, la Conferenza Episcopale Italiana aveva destinato 450 mila euro tratti dall’8xmille.
Nel caso specifico di Bolzaneto, la cui efficace riqualificazione con accoglienti camere da due o tre letti e luminosi spazi comuni si deve all’architetto Enrico Doria Lamba, si sono aggiunte alcune donazioni private e il contributo di due storici marchi genovesi e di una grande catena di vendita, che hanno offerto parte degli elettrodomestici e tutto il vasellame. Tra Vigne e Chiappetta, la Diocesi si ‘arricchisce’ così di 28 posti letto in più per persone senza dimora ma, si diceva, il risultato è molto più che un nuovo servizio: come da desiderio dell’Episcopato italiano, le due accoglienze sono una nuova espressione di carità e occasione di fraternità per i Vicariati direttamente coinvolti e per tutta la Chiesa genovese, per coloro che vorranno impegnarsi come volontari e testimoniare alla persona in difficoltà la sua piena dignità.
“È con umiltà e gratitudine che siamo qui ad inaugurare un luogo in cui accogliere amici che hanno bisogno di un tetto sicuro e di aria di casa” ha detto il Card. Bagnasco, nel corso dell’omelia pronunciata per la S. Messa celebrata nella parrocchia della Chiappetta, prima della benedizione. “Sappiamo che, in Diocesi, questa non è l'unica accoglienza ma, insieme a quella delle Vigne, questa è ‘Opera-Segno’ del Congresso Eucaristico Nazionale e quindi ha un significato particolare.
È un’opera che rende visibile una grande verità di fede: da Gesù Eucaristia nasce l'amore per i fratelli. Ci sentiamo, infatti, inviati dal Signore, sorgente di ogni bene, affinché gli altri possano percepire una prossimità vera, umana e cristiana.
Nessuna compagnia può colmare la solitudine umana se non c’è il Signore tra noi e con noi: anche in questa nuova accoglienza notturna, dunque, non possiamo limitarci a prestare un servizio ma ci metteremo accanto all'ospite perché senta il tepore dell'amicizia. Sarà necessario un volontariato consistente e fedele, capace di procedere insieme, di sostenersi a vicenda, di pregare prima di ogni servizio, sapendo che l’amabilità viene dalla grazia di Dio e non solo da noi.
Senza preghiera non c'è servizio.
La casa comunicherà calore e farà la differenza tra sopravvivere e vivere, tra soddisfare i bisogni e promuovere la persona.”
In questi mesi di avvicinamento alla apertura delle due strutture, la Caritas Diocesana ha lavorato intensamente con i vicariati per diffondere l’invito al volontariato e formare al servizio: “Sono già 180 i volontari che si sono resi disponibili per le due accoglienze – ricorda Mons. Marino Poggi, direttore Caritas – ma ne servono certamente di più, perché queste realtà diventino una espressione di comunità sostenibile nel tempo.”
“Per quanto riguarda la sola accoglienza della Chiappetta, per il momento abbiamo la disponibilità di 110 volontari” conferma Leonardo Cebrelli, che per Caritas Diocesana ha seguito la fase di approntamento della struttura e ha l’incarico di avviare la presenza del volontariato.
“Provengono dai vicariati di Bolzaneto, Campomorone, S. Olcese, Rivarolo, Sestri Ponente ma vorremmo coinvolgere anche altri vicariati vicini.
L’idea da concretizzare è quella che ogni vicariato si renda responsabile di una settimana di accoglienza.”
“Cari amici – ha concluso il Card. Bagnasco salutando i tanti fedeli che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica – in questo momento il Signore ci sta sorridendo e ci ripete che ci vuole bene e che è questa la strada: dietro a lui e con lui! Nella misura in cui siamo con il Signore, siamo con i fratelli.
Sappiamo che il bene va fatto bene e la nostra coscienza conosce questo grande principio che vale per tutto, nelle nostre case, per i nostri figli, per le nostre relazioni, nelle nostre comunità.
Queste realizzazioni, qui a Bolzaneto e alle Vigne, ancora una volta ribadiscono tale principio e ci dicono che è necessaria una dedizione e una vigilanza continue, nelle piccole e nelle grandi cose.
Siamo confermati dalla convinzione che più facciamo il bene e più ne riceviamo.
Perché tutto questo avvenga, e non è per nulla scontato, ci vuole una ragione alta, che trascende la nostra buona volontà, sincera ma sempre piccola e fragile.
E la ragione alta l’abbiamo toccata con le mani della fede e con la forza del cuore: non è una idea, non è una ideologia, non è un comandamento.
È una persona, la persona viva, vivente e risorta che è Cristo Gesù in mezzo a noi e nei nostri cuori.
È questa la ragione che ci permette di continuare nella fedeltà, in mezzo ad alti e bassi ma con un cuore dilatato perché sia sempre più capace di servire nella carità vera, che è l’amore di Dio per noi.
Come siamo fortunati, cari amici, perché il Signore ci ha dato un briciolo di fede.
Ringraziamo il Signore che ci ha donato un po’ di fede che ci apre orizzonti infiniti nelle piccole cose quotidiane. La presenza di Dio è in noi. Siamo fortunati e quindi responsabili di fronte al mondo. Torniamo sempre a Dio, alla persona di Cristo Gesù, all'Eucaristia che ci dà questa forza.”
Testi a cura di Mirco Mazzoli