Grande partecipazione ed entusiasmo all’incontro di inizio anno degli educatori con l’Arcivescovo. Tantissimi i giovani che si sono radunati nel chiostro e nella Basilica delle Vigne per partecipare alla tradizionale serata di inizio anno pastorale.
Azione Cattolica, Agesci, Movimento Ragazzi, la Pastorale Giovanile che ha organizzato la serata, tantissime le parrocchie e i gruppi che hanno scelto di partecipare anche per confrontarsi con chi offre il proprio servizio in Diocesi in ambito educativo in una prospettiva di accrescimento e condivisione di esperienze anche in realtà e ambiti diversi.
Quest’anno erano stati preparati tre laboratori sulla figura dell’educatore guidati dal preside del Liceo Mazzini, dell’Istituto Comprensivo di Bolzaneto e dell’Istituto Immacolatine, che hanno analizzato l’approccio educativo con gli alunni delle elementari, con gli adolescenti e con gli studenti delle superiori.
In attesa dell’arrivo dell’Arcivescovo gli educatori si sono riuniti nel chiostro delle Vigne per cenare insieme.
Al suo arrivo il Cardinale Bagnasco ha ascoltato, da parte di tre giovani, una sintesi dei laboratori svolti in precedenza, e ha risposto ai quesiti scaturiti dalle riflessioni.
Come andare incontro alle periferie esistenziali di cui parla Papa Francesco, come ascoltare gli adolescenti e perchè essere educatori: queste le tre domande emerse dai lavori di gruppo.
L’Arcivescovo ha indicato nel verbo “ascoltare” la base da cui partire; i giovani che si trovano nelle cosiddette periferie esistenziali devono sentirsi a casa nel cuore degli adulti per poter essere aiutati.
Più in generale, ha detto il Cardinale, non è vera l’affermazione secondo cui i giovani rifiutano gli adulti a priori, ma è invece vero che con il loro atteggiamento spesso provocatorio cercano la loro attenzione. Il vero educatore, in particolare l’educatore cristiano, è colui che sa trasmettere la saggezza nata dalla propria esperienza di vita. E la sintesi delle proprie esperienze che dà la capacità di trasmettere ciò che è la sintesi della sapienza, cioè Gesù: solo chi lo ha incontrato può testimoniarlo, ha detto l’Arcivescovo. Questa è la strada della gioia su cui far camminare i ragazzi. Ad ogni educatore l’Arcivescovo ha lasciato una domanda su cui riflettere in tutto questo anno: “chi sono io? chi sono io nel cammino della vita e della fede?”.
La risposta sarà la base salda per mostrare agli altri il proprio percorso di vita e di crescita.
Infine, un invito a tutti: “abbiate il coraggio di essere liberi”, ha detto l’Arcivescovo, invitando i ragazzi a tenersi lontani non solo dalla seduzione dei falsi miti, ma anche dalle ideologie che oggi si impongono con violenza e nascono laddove il vuoto di cultura e ideali positivi ha spazio!
Mons. Nicolò Anselmi ha illustrato al Vescovo e agli educatori il cammino di quest’anno, il secondo dedicato alla famiglia, sintetizzato nel depliant realizzato dalla Pastorale Giovanile “La Chiesa di Genova e i giovani”: un vero e proprio calendario con gli appuntamenti diocesani per i giovani e con le principali tappe del programma pastorale.
Infine, don Nicolò ha anticipato quale sarà l’impegno dei giovani in vista del prossimo Congresso Eucaristico Nazionale che si tiene a Genova dal 15 al 18 settembre 2016 sul tema “L’Eucaristia sorgente della missione”, e a cui ragionevolmente parteciperà anche Papa Francesco. Dalla parola missione è nata l’idea del cammino per il prossimo triennio, una missione diocesana “dei giovani ai giovani”, un invito a chi è lontano a riavvicinarsi a Gesù o a conoscerlo; l’anno appena iniziato sarà di sensibilizzazione e di raccolta di idee; il 2015/2016 sarà l’anno della preparazione dei missionari e della partecipazione alla GMG e al Congresso Eucaristico, infine il 2016/2017 sarà dedicato all’annuncio.Francesca Di Palma