Grande partecipazione a Cattedrale Aperta – GUARDA L’INTERVISTA AL PROF. GANDOLFINI

Grande partecipazione nella serata di mercoledì 21 gennaio alla seconda conferenza di Cattedrale Aperta sulla teoria del gender grazie alla relazione del prof. Massimo Gandolfini, direttore del dipartimento di neuroscienze della Fondazione Poliambulanza e professore associato in neurochirurgia. “L’ideologia gender non è fondata su nessun elemento di ordine razionale, ma è costruito sulla fantasia da un pool di persone, da un sistema di governance che non deve rispondere a nessuno, ma che ha un potere economico e mediatico impressionante” – ha detto il prof. Gandolfini. Il relatore ha condotto un excursus storico e sociale sull’ideologia del gender, ripercorrendone le basi culturali e filosofiche, lo sviluppo, l’affermazione nella cultura mondiale, grazie anche alla superficialità e all’irresponsabilità di chi ha in mano la valorizzazione del bene comune e non si rende conto della deriva culturale e antropologica che porta questa teoria. Il punto di partenza della nascita di questa ideologia è stato il principio della parità dei sessi, affrontato però secondo un’interpretazione civile e laica, orizzontale, letto solo come potere e diritto; non si è fatto più riferimento alla dignità della persona, ma solo a un gioco di diritti.Il potere rivoluzionario gender attacca l’identità costitutiva dell’uomo e della donna, contro la loro bellissima complementarietà: la persona è letta in una dimensione materialistica, dimenticando quella costitutiva dell’amore ricevuto, condiviso e quindi dato. La teoria del gender considera queste realtà come un frutto sociale, contrario alla parità dei diritti, quindi discriminatorio. Nasce così una nuova etica che attraverso la cultura e l’educazione ricostruisce l’identità antropologica; passa poi alla costruzione di un individuo cittadino, libero e liberato, al punto tale da potersi autodeterminare anche in senso biologico attraverso una libera scelta di un ‘pool di generi’ e grazie all’assurda pretesa della ‘percezione di sé’ e di un diritto di autodeterminazione che trasforma ogni desiderio in un diritto da conoscere e tutelare. Per il prof. Gandolfini quella dell’ideologia del gender è uno dei più grandi tentativi di trasformazione sociale e culturale di tutti i tempi di fronte al quale purtroppo fino ad oggi si è fatto molto poco. Forse i tentativi messi in atto finora hanno fallito per semplicismo e superficialità, in buona parte per ignoranza e in alcuni casi, anche in buona fede, si è tentato di scendere a compromessi con questo tipo di ideologia.“Il gender è stato pensato per rompere l’unità ontologica dell’individuo, per autodeterminarsi anche con il proprio corpo: vuole costruire una nuova antropologia fondata sulla pura teoria, non ha un fondamento scientifico, è pura astrazione”, ha detto ancora il prof. Gandolfini.GUARDA L’INTERVISTA AL RELATORE, PROF. MASSIMO GANDOLFINI  Vedi tutta la conferenza:

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