“Nessuna pietra è solida quanto coloro che, illuminati dal sole di Cristo, si fanno “pietre vive”.” Con queste parole il Cardinale Arcivescovo ha salutato le confraternite radunate all’interno della Cattedrale in processione penitenziale. Centinaia i presenti, con una numerosa adesione di popolo, che si è unita man mano che la processione raggiungeva lesette chiese, cui sostare in preghiera, come da tradizione. La Basilica di S. Siro, la Cattedrale, la Chiesa del Gesù, l’abbazia di S. Matteo, il Santuario di S. Maria delle Vigne, la Chiesa di S. Maria Maddalena per concludere con l’Oratorio di S. Filippo. Queste le tappe della secolare processione, testimonianza di fede e di devozione.
“Tutti noi facciamo esperienza che, quando qualcuno dice bene di noi, ci stimola a fare bene e ci incoraggia. Nell’Eucaristia, Dio dice 'bene di noi', cioè ci offre la sua benedizione.” Dinnanzi a questo straordinario dono non possiamo voltare il viso da un’altra ma dobbiamo cogliere appieno una così preziosa offerta.
Come si traduce questa benedizione? L’Eucaristia è la presenza di Cristo in mezzo a noi, non è un simbolo, ma segno tangibile. “Dio è sempre in mezzo a noi nel Tabernacolo in nome del Suo amore per i figli, per l'umanità intera. Non sprechiamo un amore così immenso, sprecando noi stessi – ha commentato il Cardinale – non stimandoci perchè non abbiamo fiducia in noi”.
Non lasciamo spazio alle difficoltà e ai dolori, ricompensiamo quella fiducia dìamore che ci viene offerta costantemente e fedelmente da Dio “che vuole rimanere con noi, e per noi, nel Tabernacolo”.