“In questo mese che ci separa dal Natale, viviamo il periodo di Avvento mettendo Gesù al centro della nostra vita, delle nostre azioni, dei nostri pensieri, della nostra quotidianità”. Questo l’invito che il Cardinale Angelo Bagnasco ha rivolto ai giovani della Diocesi lo scorso sabato 28 novembre in Cattedrale nell’incontro organizzato dalla Pastorale Giovanile diocesana all’inizio dell’Anno Liturgico.
Dopo la recita dei Vespri, presieduti da Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare, e la preghiera silenziosa in ginocchio davanti a Gesù Eucaristia, durante la quale era possibile accostarsi al sacramento della Riconciliazione grazie alla presenza di numerosi sacerdoti, il Cardinale Arcivescovo ha indicato ai giovani come vivere appieno l’Avvento, questo periodo di attesa della nascita di Gesù nel cuore di ciascuno.
Spiegando il susseguirsi dei tempi dell’anno liturgico, il Cardinale ha affermato che “Dio è infinito e l’infinità di Dio ha il potere di sorprenderci sempre, non la conosciamo mai abbastanza”. Ma anche noi siamo sempre diversi. “Siamo forse come lo scorso anno all’inizio dell’Avvento? – ha proseguito – No, abbiamo un anno di più, che non è solo una data di calendario, ma è un tratto di strada, di esperienze, di vita che ci rende nuovi oggi che suscita speranze gioie dolori, esperienze, anche negative, che impastano sempre di nuovo la nostra umanità e ci pongono di fronte ai misteri santi di Dio con atteggiamenti, desideri e dubbi che sono di quest’anno, non dell’anno scorso, né del prossimo: noi siamo sempre diversi nella nostra continuità di vita”. E se con queste nostre diversità ci facciamo coinvolgere, se vogliamo entrare nel mistero dell’Avvento e degli altri momenti dell’anno liturgico, “allora troveremo una novità perenne adatta a ciascuno di noi oggi!”.
Ecco perché la liturgia della Chiesa è sapiente e sempre nuova pur nella continuità dei divini misteri. “Siamo noi disposti a lasciarci coinvolgere? –ha chiesto ai giovani l’Arcivescovo – E adesso per lasciarci prendere dal tempo di Avvento siamo disposti a gettare o sguardo un momento su di noi in questi giorni per cogliere la diversità dello scorso anno? Quali sono le nostre nuove prospettive per le quali chiediamo che nasca e scenda il Salvatore Gesù nella nostra vita? Dalla novità che noi siamo possiamo interrogare il mistero che ci viene incontro!”.
Il Cardinale ha invitato anche i giovani a riflettere sulla parola ‘fragilità’: tutti ne parlano e tutti ne fanno esperienza. Ma che cos’è questa fragilità, tipica del mondo occidentale, che investe tutti e in modo particolare i giovani, minando i rapporti affettivi, di coppia, di famiglia, di consacrazione?
“E’ non sapere stare dentro alle situazioni difficili che la vita ci pone davanti – ha detto il Card. Bagnasco – è non avere la capacità di resistere interiormente!”.
Dalle situazioni difficili si cerca di uscire rompendo le situazioni stesse, evadendo perché le durezze della vita sembrano più forti di noi e della nostra capacità di starci dentro!
Ognuno di noi tende a vivere interiormente frantumato, diviso, e la ricchezza di elementi che noi siamo subisce dispersione e smarrimento, senza essere più governata e armonica.
Ed è questo il punto difficile: essere uno in noi. “Se ci lasciamo portare dalle emozioni e dalle sensazioni – ha spiegato l’Arcivescovo – cerchiamo di eliminare la causa e si può arrivare persino a uccidere, illudendoci di eliminare la causa del nostro disagio. Lo vediamo tutti i giorni! Essere trascinati e non armonici significa essere strappati e fragili: dobbiamo trovare un’unitarietà interiore!”.
Ma come? Il Cardinale Bagnasco ha sottolineato che è necessario che tutto si unifichi intorno a un centro! È il centro spirituale che dobbiamo trovare e mantenere per essere persone armoniche e quindi forti. Senza questo siamo debolissimi di fronte alla vita, che non fa sconti a nessuno!
Ecco il salto verso l’Avvento: “Se siamo qui davanti a Gesù Eucaristia stasera – ha detto – è perchè almeno un po’ di fede ce l’abbiamo nel cuore. Per noi il centro unificatore è Cristo, non il denaro, il successo, il prestigio, l’apparenza. Se non guardiamo a Gesù in tutta la sua vicenda umana, coi successi, gli insuccessi, le calunnie subite, senza scendere a compromessi, non viviamo veramente, ma ci condanniamo a sopravvivere nella linea della mediocrità, con le conseguenze che anche le cronache di oggi ci mettono davanti agli occhi”.
“Guardiamo a Cristo – ha concluso l’Arcivescovo – come il nostro centro attorno al quale far convergere e unificare tutta la ricchezza che noi siamo: che significa chiedersi come si comporterebbe Gesù al posto nostro. Tutta la nostra complessità trovi unità e armonia, sottomettendo ogni nostro agire gioiosamente al giudizio di cristo. Troveremo pian piano le risposte e ognuno scoprirà con sorpresa di essere cresciuto”.
Al termine della serata la Pastorale Giovanile ha informato i presenti circa la partecipazione alla GMG che si terrà a Cracovia il prossimo luglio. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.centrosanmatteo.org.
I prossimi incontri diocesani dei giovani si terranno sabato 19 marzo per PasquaGiovani, sabato 14 maggio al Santuario della Guardia per la Veglia di Pentecoste, Sabato 28 maggio per la partecipazione al Corpus Domini.
Dopo la recita dei Vespri, presieduti da Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare, e la preghiera silenziosa in ginocchio davanti a Gesù Eucaristia, durante la quale era possibile accostarsi al sacramento della Riconciliazione grazie alla presenza di numerosi sacerdoti, il Cardinale Arcivescovo ha indicato ai giovani come vivere appieno l’Avvento, questo periodo di attesa della nascita di Gesù nel cuore di ciascuno.
Spiegando il susseguirsi dei tempi dell’anno liturgico, il Cardinale ha affermato che “Dio è infinito e l’infinità di Dio ha il potere di sorprenderci sempre, non la conosciamo mai abbastanza”. Ma anche noi siamo sempre diversi. “Siamo forse come lo scorso anno all’inizio dell’Avvento? – ha proseguito – No, abbiamo un anno di più, che non è solo una data di calendario, ma è un tratto di strada, di esperienze, di vita che ci rende nuovi oggi che suscita speranze gioie dolori, esperienze, anche negative, che impastano sempre di nuovo la nostra umanità e ci pongono di fronte ai misteri santi di Dio con atteggiamenti, desideri e dubbi che sono di quest’anno, non dell’anno scorso, né del prossimo: noi siamo sempre diversi nella nostra continuità di vita”. E se con queste nostre diversità ci facciamo coinvolgere, se vogliamo entrare nel mistero dell’Avvento e degli altri momenti dell’anno liturgico, “allora troveremo una novità perenne adatta a ciascuno di noi oggi!”.
Ecco perché la liturgia della Chiesa è sapiente e sempre nuova pur nella continuità dei divini misteri. “Siamo noi disposti a lasciarci coinvolgere? –ha chiesto ai giovani l’Arcivescovo – E adesso per lasciarci prendere dal tempo di Avvento siamo disposti a gettare o sguardo un momento su di noi in questi giorni per cogliere la diversità dello scorso anno? Quali sono le nostre nuove prospettive per le quali chiediamo che nasca e scenda il Salvatore Gesù nella nostra vita? Dalla novità che noi siamo possiamo interrogare il mistero che ci viene incontro!”.
Il Cardinale ha invitato anche i giovani a riflettere sulla parola ‘fragilità’: tutti ne parlano e tutti ne fanno esperienza. Ma che cos’è questa fragilità, tipica del mondo occidentale, che investe tutti e in modo particolare i giovani, minando i rapporti affettivi, di coppia, di famiglia, di consacrazione?
“E’ non sapere stare dentro alle situazioni difficili che la vita ci pone davanti – ha detto il Card. Bagnasco – è non avere la capacità di resistere interiormente!”.
Dalle situazioni difficili si cerca di uscire rompendo le situazioni stesse, evadendo perché le durezze della vita sembrano più forti di noi e della nostra capacità di starci dentro!
Ognuno di noi tende a vivere interiormente frantumato, diviso, e la ricchezza di elementi che noi siamo subisce dispersione e smarrimento, senza essere più governata e armonica.
Ed è questo il punto difficile: essere uno in noi. “Se ci lasciamo portare dalle emozioni e dalle sensazioni – ha spiegato l’Arcivescovo – cerchiamo di eliminare la causa e si può arrivare persino a uccidere, illudendoci di eliminare la causa del nostro disagio. Lo vediamo tutti i giorni! Essere trascinati e non armonici significa essere strappati e fragili: dobbiamo trovare un’unitarietà interiore!”.
Ma come? Il Cardinale Bagnasco ha sottolineato che è necessario che tutto si unifichi intorno a un centro! È il centro spirituale che dobbiamo trovare e mantenere per essere persone armoniche e quindi forti. Senza questo siamo debolissimi di fronte alla vita, che non fa sconti a nessuno!
Ecco il salto verso l’Avvento: “Se siamo qui davanti a Gesù Eucaristia stasera – ha detto – è perchè almeno un po’ di fede ce l’abbiamo nel cuore. Per noi il centro unificatore è Cristo, non il denaro, il successo, il prestigio, l’apparenza. Se non guardiamo a Gesù in tutta la sua vicenda umana, coi successi, gli insuccessi, le calunnie subite, senza scendere a compromessi, non viviamo veramente, ma ci condanniamo a sopravvivere nella linea della mediocrità, con le conseguenze che anche le cronache di oggi ci mettono davanti agli occhi”.
“Guardiamo a Cristo – ha concluso l’Arcivescovo – come il nostro centro attorno al quale far convergere e unificare tutta la ricchezza che noi siamo: che significa chiedersi come si comporterebbe Gesù al posto nostro. Tutta la nostra complessità trovi unità e armonia, sottomettendo ogni nostro agire gioiosamente al giudizio di cristo. Troveremo pian piano le risposte e ognuno scoprirà con sorpresa di essere cresciuto”.
Al termine della serata la Pastorale Giovanile ha informato i presenti circa la partecipazione alla GMG che si terrà a Cracovia il prossimo luglio. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.centrosanmatteo.org.
I prossimi incontri diocesani dei giovani si terranno sabato 19 marzo per PasquaGiovani, sabato 14 maggio al Santuario della Guardia per la Veglia di Pentecoste, Sabato 28 maggio per la partecipazione al Corpus Domini.
Michela De Leo
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