Pubblichiamo il Comunicato Stampa della Caritas diocesana del 26 marzo 2020:
In questa gravissima emergenza sanitaria molti nostri fratelli e sorelle aggiungono al rischio del contagio la precarietà della propria condizione di vita: sono famiglie fragili, persone senza dimora, persone straniere richiedenti asilo e rifugiate, mamme sole con i propri figli, persone malate e senza sostegno. Persone che si rivolgono alle tante realtà di solidarietà attive a Genova, tra cui i Centri di Ascolto Vicariali e lo Sportello di Accoglienza coordinati dalla Caritas Diocesana di Genova e i servizi della Fondazione Auxilium e della stessa Caritas Diocesana, gestiti in rete con i Volontari per l’Auxilium ODV, l’Associazione per l’Auxilium APS, la Coop. Soc. Il Melograno e la Coop. Soc. Emmaus Genova.
STORIE RESILIENTI. VOLONTARI, OPERATORI, ADDETTI AI SERVIZI. IMPEGNO E FATICA
Nel contesto di una crisi epocale, del sacrificio di tante vite e di tante famiglie, dell’abnegazione di tanti uomini e donne medici, infermieri, al servizio dello Stato, è bene raccontare e far conoscere anche le storie di chi rischia di restare maggiormente escluso. Abbiamo quindi pensato di raccogliere queste storie e testimonianze nel blog “COVID 19 E NOI – STORIE RESILIENTI”, perché resti traccia dello sforzo, delle fatiche, delle speranze di tutti, compresi quanti già si trovavano ai margini della società anche prima del Coronavirus. Un grazie particolare va a tutti i volontari, gli operatori sociali, gli addetti coinvolti nella relazione di aiuto e nella gestione dei servizi: la loro presenza, malgrado l’emergenza, è una bella testimonianza di comunità, che in tante forme sta rafforzando se stessa in queste settimane: una testimonianza che crediamo sia necessario raccontare di più e non disperdere.
L’IMPEGNO DI CARITAS DIOCESANA
– Caritas Diocesana è operativa – malgrado la chiusura al pubblico degli uffici -, risponde ai numeri di telefono 0102477015/18 dalle 9 alle 17,30, gestisce quotidianamente le emergenze e le situazioni di difficoltà in rete con i Centri di Ascolto Vicariali.
– I Centri di Ascolto Vicariali e lo Sportello di Accoglienza – per quanto anch’essi chiusi al pubblico – rispondono ad un numero di telefono dedicato per ognuno dei 34 Centri: tali numeri sono esposti sulle porte dei Centri o si possono richiedere direttamente alla Caritas Diocesana. Inoltre i volontari si sono organizzati per tenere costanti rapporti telefonici con le famiglie seguite e farsi presenti ove indispensabile, nel rispetto di tutte le prescrizioni impartite e con l’obiettivo di conciliare esigenze sanitarie e urgenze sociali.
– Grazie ad un primo contributo immediato giunto dalla CEI – Conferenza Episcopale Italiana alle Caritas Diocesane tramite Caritas Italiana, Caritas Genova sta supportando i Centri di Ascolto Vicariali per rinforzare la risposta al bisogno alimentare delle famiglie seguite, contribuendo così alla spesa tramite buoni, pacchi viveri e altre forme di aiuto. Il tutto grazie anche alla collaborazione di Vicari e Parroci che si sono messi a disposizione per sostenere l’azione dei Centri di Ascolto sul loro territorio, in questo momento così particolare.
– Caritas Diocesana, inoltre, sta gestendo in rete con operatori di altre realtà le domande di ospitalità per persone senza dimora, domande che arrivano da molti ambiti: forze dell’ordine, assistenti sociali, assistenti sanitarie di ospedali della Liguria, parroci e privati cittadini. In questo caso il numero di riferimento è quello dello Sportello di Accoglienza Caritas: 3485207340.
FONDAZIONE AUXILIUM. TUTTI I SERVIZI FUNZIONANTI
Tutti gli enti che collaborano con Auxilium nella realizzazione dei servizi stanno assicurando il massimo sforzo a beneficio delle persone seguite:
– tutti i servizi residenziali – accoglienze notturne, alloggi protetti, case alloggio – accolgono le persone 24 ore su 24, in modo da ridurre ogni esposizione esterna ed ottemperare al meglio alle disposizione governative.
– I servizi di Mensa sono assicurati a tutti, anche a persone che non sono accolte nei servizi residenziali: i pasti sono monoporzionati e serviti in asporto.
– All’interno dei servizi vengono messe in atto le misure indispensabili per monitorare le persone accolte, i volontari, gli operatori e tutelarne la salute.
– Tutti coloro che non sono indispensabili per il servizio diretto alle persone, lavorano da casa in smart-working, come da disposizione governativa.
COOPERAZIONE SOCIALE IN AFFANNO
Come per molti settori lavorativi, registriamo grande affanno nel campo della cooperazione sociale. La Coop. Soc. Il Melograno (educatori e operatori sociali) sta facendo fronte ad un carico maggiore di lavoro per sostenere servizi largamente rivoluzionati. La Coop. Soc. Emmaus Genova (lavoro di persone provenienti da percorsi svantaggiati), ha ristrutturato prontamente la sua organizzazione per assicurare i servizi di pulizia e ristorazione in ogni centro Auxilium; tuttavia, patisce una totale assenza di lavoro per i settori più esposti al mercato (Mercatino dell’Usato e Catering Sociale). Sacrifici e preoccupazioni anche economiche, che si aggiungono alla sofferenza sanitaria che tutti ci lega.
MASCHERINE… ANCHE FATTE IN CASA
In queste settimane abbiamo cercato di far crescere sempre più i nostri presidi di autoprotezione, pur nella scarsità delle dotazioni disponibili sul territorio nazionale. Forniture di mascherine sono in arrivo da donatori ed enti di rappresentanza sociale. Nel frattempo, tuttavia, i volontari più anziani, che non possono più prestare il proprio servizio in loco, si sono organizzati per continuare a rendersi utili: è il caso delle Volontarie del “Laboratorio” dell’Associazione per l’Auxilium APS che stanno impiegando il tempo a casa cucendo centinaia di mascherine in stoffa, riciclabili ed ecologiche, per gli altri volontari impegnati sul campo. Sono già 360 quelle distribuite!
SUPERATA LA CRISI, UNA NUOVA NORMALITA’
“Occorre prepararsi ad una nuova normalità – scrive Gigi Borgiani, direttore della Fondazione Auxilium nel blog “Storie Resilienti” -. Ma quale normalità? Il virus biologico deve attivare meccanismi di reazione positiva. L’isolamento forzato deve essere tempo di riflessione. Tempo di domande, di coscienza per raggiungere a marce forzate – perché è urgente – quella coesione sociale che davvero può unire in un futuro sereno per tutti.”